Sicilia casi aumentati di oltre 20 volte rispetto al 2020, e i vaccini? - QdS

Sicilia casi aumentati di oltre 20 volte rispetto al 2020, e i vaccini?

Sicilia casi aumentati di oltre 20 volte rispetto al 2020, e i vaccini?

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venerdì 16 Luglio 2021

Un anno fa la percentuale di positivi ai test molecolari era un quarto rispetto a quella attuale e i ricoveri nelle terapie intensive erano meno della metà

L’epidemia di Covid-19 in Italia mostra i segni di una crescita esponenziale, alimentata dall’aumento dei contatti tipico della stagione estiva e dalla diffusione della variante Delta.

E’ una situazione diversa rispetto a quella del luglio 2020, quando la percentuale di positivi ai test molecolari era un quarto rispetto a quella attuale e i ricoveri nelle terapie intensive erano meno della metà.

Al netto di tutto, al netto dei no vax e della variante, i dubbi ci sono: sono state superate 60 milioni di dosi di vaccino, le doppie dosi sono al 34%, eppure i contagi sono in crescita netta rispetto al 2020, quando non c’erano i vaccini. Solo un problema di proporzioni?

IN SICILIA 20 VOLTE TANTO

Rispetto al 2020, la Sicilia è una delle Regioni più peggiorate in assoluto. Il 16 luglio dello scorso anno, i casi erano stati 17, c’erano 154 positivi, e nessun morto.

In ospedale c’erano sei persone e nessuno in terapia intensiva. Oggi, un anno dopo, i contagi sono stati 386 in 24 ore, con 144 persone in ospedale e 23 in terapia intensiva. Numeri che si commentano da soli.

LA CRESCITA

Il nostro Paese è attualmente fra i cinque che in Europa mostrano una crescita di questo tipo” accanto a Regno Unito, Paesi Bassi, Grecia e Danimarca, seppure con delle oscillazioni.

Che la curva epidemica in Italia cominciasse a salire in modo esponenziale è accaduto rapidamente, subito dopo una fase di discesa: una situazione diversa da quella di fine settembre 2020, quando la crescita esponenziale era stata preceduta da un lungo periodo di crescita lineare.

Lo dicono i calcoli del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).

“Come previsto – osserva Sebastiani – il rilascio delle misure restrittive della fine di aprile ha portato, dopo cinque settimane, a un aumento dei casi a livello provinciale dovuto alla presenza di focolai circoscritti diffusi su tutto il territorio nazionale”. Circa tre settimane fa, prosegue, “la situazione è cambiata qualitativamente, probabilmente per via dell’aumento dei contatti legato alle attività tipiche della stagione estiva e, soprattutto, alla diffusione della variante Delta”. Secondo l’esperto “l’assenza dell’obbligo di indossare la mascherina all’aperto chiaramente favorisce la diffusione, ma non può essere considerato causa del passaggio alla fase esponenziale, come invece avvenne per l’inizio delle attività didattiche a metà settembre 2020: c’è bisogno delle solite due settimane canoniche perché si manifestino i suoi effetti”.

I dati indicano che “negli ultimi 21 giorni si osserva una crescita esponenziale con tempo di raddoppio degli incrementi tra 6 e 7 giorni della percentuale dei positivi ai test molecolari sui dati cumulati delle 14 regioni-province autonome, che forniscono separatamente i positivi ai molecolari e agli antigenici”. Sempre negli ultimi 21 giorni “si osserva una crescita esponenziale con tempo di raddoppio degli incrementi tra 5 e 6 giorni della percentuale dei positivi a entrambi i tipi di test. Per una stima più attendibile del valore numerico dei tempi di raddoppio dobbiamo aspettare almeno altri 6 giorni”.

IL CONFRONTO COL 2020

Facendo il confronto con la situazione a metà luglio 2020 emerge poi che l’attuale percentuale di positivi ai test molecolari, pari al 2%, è quadrupla rispetto a quella rilevata a metà luglio 2020, quando era dello 0,5%. Sempre rispetto a un anno fa è invece confrontabile il valore medio dei decessi, mentre i pazienti ricoverati nelle terapie intensive è più che raddoppiato. “Quella attuale e quella dello scorso anno – osserva l’esperto – sono comunque situazioni nelle quali pesano fattori di tipo diverso, a partire dalla campagna di vaccinazione”. I dati elaborati da Sebastiani indicano che la percentuale dei positivi ai test molecolari è al momento pari al 2%, in fase di crescita esponenziale con tempo di raddoppio degli incrementi pari a circa 6 giorni, mentre a metà luglio dello scorso anno era in fase di stasi e pari al 0.5%. Per quanto riguarda il numero dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive, la media degli ultimi sette giorni è 160; nel periodo corrispondente dello scorso anno la media del numero dei pazienti era 64.

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