Invece, no. Sarebbe stato opportuno dare la stessa evidenza e lo stesso spazio alla notizia che non coinvolge il presidente della Regione, come quella che l’avrebbe coinvolto.
La questione è rilevante e alla ripresa dell’attività politica vogliamo richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul fatto che la Sicilia, passata (almeno per ora) la bufera, deve ricominciare il suo percorso di rinascita, abbandonando il piattume e l’immobilismo che la tengono inchiodata in uno stato di depressione continua, che dura da 64 anni.
Ora Lombardo si occupi urgentemente di sviluppo e di riforme, abbandonando definitivamente la strada sbarrata dall’euro, dal patto di stabilità e dalle manovre 2008 (L. 133/08) e 2010 (L. 122/2010) dell’assistenzialismo e dell’utilizzo delle risorse finanziarie della Regione come ammortizzatori sociali.
Il presidente della Regione deve tagliare gli sprechi e la spesa corrente, clientelare ed inutile. Bene ha fatto nell’annunciare l’abrogazione della legge 9 del 1986 sulle incostituzionali Province regionali siciliane, ma sottolineiamo il suo silenzio assordante sulla legge 44 del 1965 che equipara l’Ars al Senato mentre dovrebbe essere equiparata al Consiglio regionale della Lombardia. Il presidente della Regione abbandoni la strada dell’assunzione a tempo indeterminato, senza concorso e perciò illegittima, dei precari regionali e comunali. Se continuasse, commetterebbe una grave violazione all’equità tra i cittadini perchè farebbe entrare nella Pubblica amministrazione i privilegiati, perchè raccomandati, lasciando fuori tutti gli altri siciliani che non hanno avuto il privilegio della raccomandazione.
Le pubbliche amministrazioni, regionale e comunali, non hanno bisogno di altro personale perchè tutte (salvo eccezioni) fuori dai limiti del patto di stabilità.
Per quanto concerne le attività produttive, l’assessore alle Politiche agricole Titti Bufardeci solo nei giorni scorsi è intervenuto sulla questione dei 6 mila chilometri quadrati (su 25 mila) di terreni incolti in Sicilia. Le nostre inchieste già da qualche anno hanno puntato il dito contro questa situazione, l’ultima è del 16 aprile 2010.
Abbiamo suggerito alla Regione di redigere un Piano agricolo dell’energia verde che favorisca la coltura di iatropha, canna da zucchero, barbabietola, legno per bio masse e via enumerando, per la produzione di carburante verde. Contestualmente, in collaborazione con l’assessorato alle Attività produttive, bisogna attivare una trattativa con i produttori di gasolio perchè utilizzino una parte di materia prima verde, il che costituirebbe uno sbocco naturale per la produzione.
Altro filone. Le attività economiche siciliane non riescono ad andare in massa sui mercati per ragioni ataviche di individualismo, ma anche perchè manca un progetto che riunisca tutte le risorse imprenditoriali, professionali ed economiche per convogliarle come un laser sui mercati nazionali ed internazionali. Ecco di cosa si deve occupare la Regione.
Ulteriore iniziativa urgente è quella di mettere a reddito il territorio siciliano, fatto di tesori e ricchezze (borghi, siti archeologici, parchi naturali, riserve marine, musei e via cantando) che non hanno la concorrenza cinese, ma che debbono essere fruiti dai flussi turistici di tutto il mondo che qui verranno quando i servizi e le infrastrutture di trasporto saranno competitivi.
Forza Lombardo, occupati di competitività e concorrenza, ne abbiamo bisogno.