Un anticorpo monoclonale dimezza emicrania nei pazienti cronici - QdS

Un anticorpo monoclonale dimezza emicrania nei pazienti cronici

Un anticorpo monoclonale dimezza emicrania nei pazienti cronici

giovedì 12 Agosto 2021

Per oltre il 44% dei soggetti coinvolti nella ricerca si arriva a una riduzione pari o superiore al 75%. Si tratta del primo studio al mondo real-life a lungo termine con anticorpi monoclonali

Un vasto studio multicentrico italiano condotto su pazienti emicranici cronici con almeno 5 tentativi terapeutici pregressi falliti ha verificato che l’uso prolungato di un anticorpo monoclonale riduce di almeno il 50% i giorni di emicrania nel 75,6% dei casi.

Per oltre il 44% dei soggetti coinvolti nella ricerca si arriva addirittura a una riduzione pari o superiore al 75%. Si tratta del primo studio al mondo real-life a lungo termine con anticorpi monoclonali anti-CGRP nell’emicrania, coordinato dall’IRCCS San Raffaele Roma e pubblicato dalla prestigiosa rivista americana Headache: “Long-term effectiveness, safety, and tolerability of eremunab in the prevention of high-frequency episodic and chronic migraine in a real world: results of the EARLY 2 study”.

“E’ come se l’anticorpo monoclonale, con un trattamento prolungato, polverizzasse l’emicrania in tre pazienti su quattro – afferma il professor Piero Barbanti, direttore dell’Unità per la cura e la ricerca su Cefalee e Dolore dell’IRCCS San Raffaele Roma e Presidente dell’ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) – la ricerca ha dimostrato che il 75.6% degli emicranici cronici trattati con erenumab ottiene dopo 1 anno per lo meno il dimezzamento dei giorni di mal di testa, mentre nel 44.5% dei soggetti li riduce di almeno il 75%”.

“Si tratta di risultati insperati, se si considera che i pazienti – spiega ancora Barbanti – avevano fallito già almeno 5 trattamenti preventivi e che tale terapia è sostanzialmente priva di effetti collaterali”.

Il lavoro è stato condotto su 248 pazienti provenienti da 15 centri cefalee e “pone orgogliosamente la ricerca dei neurologi italiani – conclude Barbanti – al centro dell’attenzione scientifica mondiale”.

Lo studio, denominato EARLY2, costituisce l’estensione a lungo termine del progetto EARLY1 ed è stato reso possibile grazie al registro nazionale dell’emicrania I-GRAINE, che da alcuni anni vede impegnati oltre 40 centri cefalee rappresentativi dell’intero territorio nazionale.

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