Nell’estate 2010 si registrano forti aumenti per l’ “oro blu”, i turisti sono quelli che più ne fanno le spese. Adoc: in Sicilia i prezzi più alti si riscontrano a Taormina: 1,80 € per mezzo litro
PALERMO – Meglio rimanere a bocca asciutta o a bocca aperta? Dipende se siete disposti o no a pagare cara una bottiglietta d’acqua minerale. Il caldo ha dato alla testa a molti esercenti: si registrano dei forti aumenti per “l’oro blu”.
Ad essere colpiti ingiustamente da prezzi fuori mercato sono consumatori e turisti. Secondo un’indagine dell’Adoc, nel periodo estivo, il mercato delle acque minerali risulta gravemente danneggiato dalle speculazioni della distribuzione, sia grande che piccola, e della ristorazione, nonostante sia presente una buona concorrenza. In Sicilia, attenzione a dove vi trovate se vi volete refrigerare. Se siete a Taormina, potreste pagare una bottiglietta d’acqua di mezzo litro 1,80 euro, quasi il doppio di quanto costa nelle vie del centro del capoluogo siciliano. E spendere 1 euro per una bottiglia da mezzo litro è già troppo. Ma nell’Isola, in fondo, ci si consola quasi. Nella capitale, per la stessa bottiglietta, si può arrivare a spendere fino a 3 euro. E tra l’altro a Roma si contano circa 2500 fontanelle pubbliche, di cui circa 400 solo all’interno delle mura. Ma quasi nessuno tra i turisti stranieri sa che emettono acqua potabile, fresca e gratuita.
“La distribuzione sfrutta a proprio vantaggio il fattore caldo – commenta Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – e il fatto che i consumatori non possono astenersi dal bere, in particolare duranti i picchi di calore di una giornata. La grande distribuzione, nel periodo giugno-settembre, diminuisce sensibilmente le offerte sulle confezioni famiglia da 1,5 litri, per cui stiamo registrando una contrazione superiore al 30%”. I prezzi vanno alle stelle: aumenti medi del 5,95%, con un massimo del 13,9% per le bottiglie da 0,50 litri delle marche pubblicizzate. Un salasso ingiusto. I soggetti che più risentono di questo rialzo indiscriminato di prezzi sono sempre quelli più deboli, anziani e turisti.
“I più tartassati sono anziani e turisti – sottolinea il presidente di Adoc, Carlo Pileri – i primi devono necessariamente bere, per motivi di salute, nelle ore di punta e nelle giornate più calde. I secondi, non informati sulle politiche dei prezzi praticate degli esercizi commerciali, spesso comprano ugualmente, seppur controvoglia. Questa forte speculazione va combattuto, per ciò chiediamo un intervento deciso e mirato dei Comuni, affinché i vigili urbani controllino e multino gli esercenti che si comportano in modo sleale”.
Guardiamo nel dettaglio l’ascesa dei prezzi. La media nazionale dei prezzi mostra – secondo i dati diffusi dall’Adoc – un aumento del 2,8% per la bottiglia da 1,5 litri di marca pubblicizzata dal 2009 al 2010, mentre invariato è rimasto il prezzo della minerale da 1,5 litri di marca non pubblicizzata, circa 0,50 euro. A subire il maggiore aumento è invece l’acqua in bottiglia da mezzo litro: quella di marca pubblicizzata del 13,9%, da 0,43 a 0,49 euro, quella non pubblicizzata del 7,1% rispetto al 2009 (da 0,28 a 0,30 euro). Il “picco” lo raggiunge Milano, dove una bottiglietta d’acqua di mezzo litro costa 1,80 euro; per le città d’arte Venezia (2,35 euro), mentre per le località di mare battono tutti Capri e Portofino (2,20 euro).