Con queste parole il presidente dell’Ato Cl1, Giuseppe Cimino, ha risposto alle accuse mosse nei giorni scorsi alla gestione della società d’ambito.
“Le emergenze rifiuti – ha aggiunto – quelle poche che hanno caratterizzato la gestione del 2006 ad oggi, sono stati brevi episodi e presto risolti”.
“Sull’argomento – ha detto il vertice dell’Ato Cl1 – basta rivolgersi all’autorità giudiziaria piuttosto che rivolgersi alla stampa. La procura della Repubblica sta già indagando e sono fiducioso che l’autorità giudiziaria sarà in grado di ripristinare la verità a tutela degli attuali degli amministratori e dei precedenti sulla veridicità e correttezza della situazione patrimoniale e finanziaria della società”.
“La soluzione alternativa – ha detto – poteva essere meno traumatica poiché l’art. 45 della Finanziaria regionale, per i Comuni che il 31 dicembre 2009 abbiano assicurato l’integrale pagamento del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, assicura una premialità per il triennio 2010-2012 sul fondo unico della autonomie locali. Insomma il debito c’entra poco. Semmai la giustificazione dell’aumento va inquadrato nella lettera C dell’art. 4 della L.R. 9/2010, poiché impone per il 2010 l’integrale copertura dei costi”.
Altro argomento scottante, quello delle retribuzioni e l’argomento stipendi d’oro, anch’esso sollevato recentemente dal sindaco.
“Abbiamo ereditato dal precedente Cda – ha detto Cimino – cifre esose pagate a qualcuno dei dipendenti, ma li abbiamo dimezzati concedendo degli indennizzi a risultato raggiunto”.