Arancine e panelle a New York, il food truck made in Sicily - QdS

Arancine e panelle a New York, il food truck made in Sicily

Arancine e panelle a New York, il food truck made in Sicily

martedì 17 Luglio 2018

Alessandro Ancona ha lasciato Castellammare del Golfo per Manhattan. “Piccitto Nyc” operativo da aprile ad ottobre prima del grande freddo 

Un pezzo di Sicilia per le strade di Manhattan con orgoglio diventa un angolo dello street food siciliano. Si chiama Picciotto NYC ed è il primo food truck Made in Sicily che Alessandro Ancona, siciliano di Castellammare del Golfo, ha inaugurato nel 2016 lasciando dopo tanti anni i ristoranti di New York.
 
Panelle, sfincioni, caponata, anelletti alla palermitana, arancine, il meglio della gastronomia siciliana in un camioncino che riporta i colori e l’iconografia siciliana compreso il vessillo dell’Isola. Da Midtown a Financial District, Picciotto NYC ogni giorno delizia il palato di numerosi newyorchesi che anche grazie ad Alessandro stanno imparando a conoscere ed apprezzare la Sicilia.
 
Alessandro Ancona
 
Alessandro, come mai hai deciso di lasciare le cucine dei ristoranti e tentare la formula del food truck a Manhattan?
“Dopo tanti anni ero stanco della vita dei ristoranti, di stare chiuso dentro una cucina e cosi mi è venuta in mente l’idea del food truck per rappresentare al meglio il cibo di strada siciliano. Quello che mi piace di questa formula è il contatto con la gente, la possibilità di spostarmi in città, la libertà di organizzarmi il lavoro”.
 
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi rispetto al classico ristorante?
“I vantaggi sono molti: non lavoro il fine settimana anche se mi dedico ai catering, interagisco con i clienti, parlo del cibo che preparo, mi sposto in città nelle varie postazioni. Il food truck rimane operativo da Aprile ad Ottobre, prima dell’inizio del rigido inverno newyorchese durante il quale lavoro con il servizio di catering sempre con Picciotto NYC”.
 
Il 75% dei ristoranti di New York chiude entro i tre anni. Quali sono secondo te le cause che portano alla chiusura di un’attività ristorativa?
“Gli affitti altissimi, la super competizione, costringono il ristoratore ad intervenire sul food cost alzando inevitabilmente i prezzi dei piatti. Con il cibo di strada e il Food truck aggiro il problema degli affitti altissimi e propongo dei prezzi competitivi lasciando intatta la qualità, che rimane altissima. Certo resta il fatto che Manhattan è una città costosissima”.
 
 
Cosa apprezzano i clienti della cucina siciliana?
“Arancine, caponata e soprattutto le panelle. Ci vuole tempo affinchè imparino a conoscere dei piatti nuovi ma devo dire che il cibo di strada siciliano classico sta avendo molto successo tra gli americani. Purtroppo non posso proporre alcuni piatti come il panino con la meusa perchè so che non rientrerebbe nei gusti neanche dell’americano più curioso dal punto di vista culinario”.
 
In qualche modo sei anche ambasciatore della tua terra che hai lasciato da ragazzino. Cosa vorresti realizzare ancora negli Stati Uniti per meglio rappresentare la cucina siciliana?
“Escludo l’idea di un ristorante classico, mi piacerebbe invece un punto vendita dei nostril prodotti e la produzione di arancine palermitane destinata ai supermercati newyorchesi. Siamo nella città giusta, quella dove la gente ama mangiare per strada, in metro, mentre cammina e lavora”.
 

 
Un diploma da ragioniere e un inizio nella ristorazione da pizzaiolo, Alessandro Ancona lascia la sua Castellammare nel 1998 dopo una gavetta nelle cucine del suo paese e di Riccione.
A New York, entra in società del ristorante siciliano Cacio e Vino che lascia nel 2016 per aprire il primo food truck siciliano. Da Maggio ad Ottobre il camioncino Made in Sicily porta il meglio del cibo di strada siciliano per le strada di Midtown e Financial District, nel cuore di Manhattan.

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