Lo Presti è coinvolto sia nel blitz antimafia dei carabinieri Resilienza al Borgo Vecchio, imputato per estorsione aggravata che in quello denominato "Timbro libera tutti"
Era coinvolto in un processo per estorsione e nell’inchiesta sull’assenteismo ai cantieri culturali a Palermo. Oggi nell’aula del tribunale dove si sta celebrando il processo si è appreso che un mese fa Tommaso Lo Presti, 50 anni, cugino dell’omonimo capomafia di Porta Nuova, è morto di Covid.
Lo Presti è coinvolto sia nel blitz antimafia dei carabinieri Resilienza al Borgo Vecchio, imputato per estorsione aggravata che in quello denominato “Timbro libera tutti”, sull’assenteismo ai Cantieri culturali alla Zisa. L’imputato era libero. Nell’inchiesta della guardia di finanza sull’assenteismo Lo Presti era risultato il recordman: da dipendente del Coime, infatti, in 67 casi sarebbe mancato dal lavoro (per un totale di 450,49 ore) e avrebbe percepito indebitamente 3.912,80 euro.