Neanche il terzo incontro svoltosi nella sede del ministero del Lavoro è riuscito ad avvicinare le parti sul destino dei 621 dipendenti. I sindacati già pensano a nuove mobilitazioni
PALERMO – Ancora una fumata nera dopo il terzo incontro al ministero del Lavoro sulla vertenza Almaviva. In ballo c’è il futuro di 621 dipendenti di Palermo e Rende dopo che Ita ha appaltato alla Covisian la commessa per la gestione dell’assistenza ai clienti Alitalia, senza tuttavia che venisse rispettata la clausola sociale.
Dall’ultimo vertice del 17 settembre la Covisian ha alzato leggermente la posta, ma le parti restano molto distanti. Rispetto all’offerta formulata due settimane fa di assumere subito cento Full time equivalente (Fte) e altri cento Fte in due anni “compatibilmente con lo sviluppo del piano” e con “l’auspicio di esaurire il bacino (380 Fte ossia 621 lavoratrici e lavoratori) entro il 2025”, stavolta Covisian “si è detta disponibile ad assumere 240 Fte (circa 380 addetti) entro aprile 2023” hanno fatto sapere in una nota congiunta le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil”. Una proposta, per quanto riguarda numeri delle persone coinvolte e tempi di realizzazione, ritenuta dai sindacati “ancora totalmente insoddisfacente”, poiché “oltre a una tempistica considerata eccessivamente lunga questa proposta lascerebbe fuori oltre 150 Fte dal percorso di assorbimento”.
Non solo, perché una sessantina di operatori sarebbero addirittura tagliati fuori dal tavolo delle trattative: “Almaviva – hanno rivelato Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil – ha dichiarato che 35 Fte (60 lavoratori circa) non farebbero parte della gara Ita, in quanto collegati direttamente a Millemiglia Alitalia, pertanto potrebbero essere scomputati dal conteggio complessivo. Quanto emerso comunque non garantisce la totale continuità occupazionale, condizione inaccettabile per il sindacato confederale, con ipotesi di condizioni contrattuali tutte da discutere”.
Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil hanno bollato come “ancora irricevibile la proposta formulata, richiamando a responsabilità tutte le parti in causa, i Ministeri coinvolti, la committenza Ita e l’azienda aggiudicataria Covisian. La vertenza, come dimostrano i fatti accaduti a Palermo, sta assumendo caratteri drammatici e non è più rinviabile l’avvio di un percorso concreto e reale che dia certezza occupazionale e salariale per tutte le persone coinvolte”.
Il riferimento è al sit-in di protesta degli operatori del call center di Palermo, che lunedì hanno invaso la Stazione Notarbartolo e occupato i binari bloccando il traffico ferroviario. Ma la protesta è appena all’inizio, hanno assicurato Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil: “Tenuto conto della situazione prospettata, le organizzazioni sindacali avvieranno entro breve iniziative di mobilitazione a tutela dell’intero settore dei call center in outsourcing messo in crisi da committenze pubbliche che mirano ad eludere leggi dello Stato e norme contrattuali conquistate in anni di lotta e sacrificio dei lavoratori”.
L’Amministrazione comunale, intanto, ha chiesto al Governo di prendere in mano la situazione e garantire l’applicazione della clausola sociale: “Non è possibile – hanno detto il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore al Lavoro Giovanna Marano – che Ita scelga di non applicare il Contratto collettivo di lavoro del Trasporto aereo assumendo le lavoratrici e i lavoratori Alitalia, mentre Covisian scelga di non applicare la clausola sociale che vede committente la stessa Ita. C’è bisogno di un’iniziativa chiara e convincente del Governo, che veda coinvolto il ministero dello Sviluppo economico”.
“Al ministro del Lavoro Andrea Orlando – hanno concluso – facciamo appello perché riconduca alle regole, alle leggi e ai contratti la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti in questa vertenza e garantisca la loro prospettiva occupazionale. La via maestra per salvaguardare un settore come quello dei call center è quella della buona occupazione, non quella dell’uso ricorrente agli ammortizzatori sociali, affermando il rispetto della clausola sociale senza scorciatoie. Infine ai due ministri ricordiamo che nel Mezzogiorno non possiamo permetterci il costo sociale di perdere ancora lavoro”.
La questione a Sala d’Ercole
PALERMO – La vertenza Almaviva continua ad attirare l’attenzione della classe politica siciliana e anche per questo, nella giornata di ieri, il presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Miccichè, insieme con il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, e il parlamentare di Forza Italia, Mario Caputo, ha incontrato una delegazione sindacale del call center. A prendere parte all’incontro i rappresentanti di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni.
Come sottolineato nel corso del vertice, per i lavoratori è fondamentale l’applicazione della clausola sociale per la tutela dei posti di lavoro nel passaggio alla nuova società Covisian, che svolgerà il servizio per la subentrante società Ita.
Nel pomeriggio di ieri, a Sala d’Ercole, sono stati discussi due ordini del giorno relativi alla vertenza, che continua a tenere sul fiato sospeso numerose famiglie del capoluogo siciliano.