I locali chiudono per cessione o fallimento, intanto la Regione taglia le risorse per TaoArte. Solo nel 2009 una flessione del 13%, pesante il calo tra gli stranieri (-18%)
TAORMINA (ME) – Crisi nera per il turismo taorminese. Dagli ultimi dati relativi al 2009 sulle presenze turistiche in città (elaborati dall’Ufficio turistico regionale) viene fuori un quadro allarmante con un calo di circa 112 mila visitatori. Se questo numero viene sommato poi al calo di presenze, che è stato costante, dal 2001 a oggi, risulta che in nove anni, la Perla dello Ionio ha perso ben trecentomila presenze.
La situazione, quindi, è davvero preoccupante per quella che fino a poco tempo fa era conosciuta nel mondo come la capitale del turismo siciliano e che invece, adesso, fa fatica a sorreggere la propria economia e a tenere il confronto con le altre mete turistiche più ambite del paese.
In questi giorni, basta percorrere la via principale della città, il Corso, per rendersi conto della gravità della crisi, con le strade vuote a qualsiasi ora del giorno, tra negozi, bar e ristoranti chiusi per ferie o nei casi più gravi per fallimento o cessione di attività, in uno spiacevole clima di desolazione.
Tornando ai dati sulle presenze, nel 2009 si è registrata una flessione di circa il 13 per cento, con una pesante perdita sul mercato straniero pari a circa il 18 per cento. Unica nota positiva viene dal mercato italiano su cui si è registrato un lieve incremento, intorno al 4,5 per cento rispetto al 2008 con, in particolare, un aumento del mercato siciliano dell’8 per cento pari a circa 60 mila presenze. Regge solo il mercato di casa nostra, dunque, con la maggior parte di visitatori provenienti dalla stessa regione, che si collocano al terzo posto nella graduatoria della provenienza dei flussi turistici dietro Gran Bretagna e Germania, precedendo gli Stati Uniti. La perdita degli stranieri è comunque grave ed evidente e se in parte è giustificata dalla negativa congiuntura economica globale degli ultimi anni, per il resto necessita di interventi mirati da parte delle forze politiche ed imprenditoriali locali che fin ora non si sono visti, affinché il motore economico della città, ovvero il turismo, possa davvero ripartire.
Intanto, però, anche il governo regionale sembra voltare le spalle a Taormina, tagliando le risorse, per milioni di euro, spettanti a TaoArte. La politica gioca, sull’economia taorminese e continua inutilmente a confrontarsi, ma dimentica che se “muore” Taormina, viene meno gran parte dell’indotto turistico siciliano.
Taormina-Etna. Promozione del territorio sui mercati
TAORMINA (ME) – Di fronte alla crisi che continua a colpire Taormina, sembra dunque necessario prima di tutto unire le forze locali, politiche ed economiche, per coordinare senza divisioni un programma di rilancio che passi attraverso la promozione della città sui più importanti mercati internazionali.
È quello che in questi anni ha cercato di fare, dal canto suo, il Distretto Taormina-Etna, la società che si occupa di promuovere un territorio di 58 comuni, tra la provincia di Messina e quella di Catania, che da sempre basa la sua economia sulle bellezze storiche e naturali da offrire ai turisti.
In particolare, il Distretto ha curato nel biennio 2008-09, una’azione specifica rivolta al mercato italiano, attraverso pubblicità televisiva e radiofonica, pagine su riviste specializzate, cartellonistica aeroportuale, siti web, che sembra essersi rivelata produttiva.
Dati alla mano, infatti, nel quadro nero della crisi si è salvato solo il mercato interno, in lieve crescita rispetto al 2008.