La legge Realacci (158/2017) interessa i comuni sotto i 5mila abitanti: 7 i centri del trapanese che rientrano nella previsione. Le nostre interviste ai sindaci di Buseto Palizzolo e Poggioreale
TRAPANI – Come rispolverare l’identità culturale di una città? Riqualificando il centro storico, culla delle località dove ogni angolo racconta momenti di vita vissuta, dove ammirare antichi stili architettonici che si sono avvicendati nel corso dei secoli e dove uomini di diverse ideologie sono approdati per tenerne il governo.
In tale direzione la legge Realacci (158/2017) prevede un fondo da 160 milioni di euro per finanziare progetti sui centri urbani di piccoli comuni inferiori a 5mila abitanti.
L’elenco delle città per cui è previsto il sostegno (5.518 in tutta Italia, di cui 202 in Sicilia) è contenuto nel Decreto del presidente del consiglio dei ministri del 23 luglio 2021, pubblicato nella gazzetta ufficiale numero 220 del 14 settembre 2021. In provincia di Trapani rientrano Buseto Palizzolo, Favignana, Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, San Vito Lo Capo e Vita.
“I Comuni – spiega Giuseppe Sciarabba, presidente dell’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno – potranno intervenire per la manutenzione del territorio nonché per interventi volti alla riduzione del rischio idrogeologico, per la messa in sicurezza e riqualificazione delle infrastrutture stradali e degli edifici pubblici, con particolare riferimento a quelli scolastici e a quelli per la prima infanzia, per l’accrescimento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico. Ed ancora l’acquisizione e la riqualificazione di terreni e di edifici in stato di abbandono o di degrado, l’acquisizione di case cantoniere, il recupero e la riqualificazione dei centri storici, anche ai fini della realizzazione di alberghi diffusi, il recupero di beni culturali, storici, artistici e la valorizzazione dei pascoli montani”.
Ancora non c’è la ripartizione delle somme, ma per capire che aria tira abbiamo contattato telefonicamente il sindaco di Buseto Palizzolo, Roberto Maiorana.
Sindaco Maiorana, come vi state muovendo?
“Non ci faremo cogliere impreparati, abbiamo già un progetto pronto per il dissesto idrogeologico. La situazione delle frane a monte è davvero molto delicata, per cui ci siamo mossi in anticipo stilando un piano in collaborazione con la Regione Sicilia”. Cosa c’è di concreto? “Allo stato attuale, per le caratteristiche rientriamo tra i comuni finanziabili, ma ci sarà poi un bando a cui partecipare presentando il progetto in questione”.
Qualora il piano dovesse essere finanziato, cosa si prevede di realizzare?
“Il rifacimento di alcune strade e una piazza nel centro urbano con recupero e riqualificazione attraverso il ripristino delle caratteristiche di arredo cittadino. Provvederemo alla realizzazione e al miglioramento di infrastrutture di superficie, ridefinizione degli spazi pubblici che costituiscono il vecchio tessuto edilizio urbano nel rispetto delle tradizioni culturali e storiche (pavimentazione con basole in pietra, impianto di illuminazione pubblica). Sono previste, inoltre, opere di mitigazione del rischio idrogeologico”.
Alla stessa stregua abbiamo sentito il Primo Cittadino di Poggioreale, Mimmo Cangelosi. Il Comune rientra nella previsione della legge Realacci, ma la situazione è più complicata perché il centro storico è stato gravemente danneggiato dal terremoto del gennaio 1968. Il sindaco Cangelosi ci fa sapere che i ruderi diventeranno “laboratorio per un centro di esercitazione della Protezione Civile”, come frutto dell’accordo siglato tra la Regione Siciliana Dipartimento della Protezione Civile e il comune di Poggioreale. La finalità è consentire l’addestramento e, allo stesso tempo, la valorizzazione di ciò che rimane.
“Nel condividere appieno il progetto della Regione Siciliana – spiega Cangelosi – voglio evidenziare, sottolineare e rimarcare l’opportunità e la necessità che questo progetto cammini di pari passo con l’attuazione di un peculiare ed urgente progetto prima di messa in sicurezza del nucleo centrale della Vecchia Poggioreale e successivamente di fruizione, tutela e valorizzazione a fini sociali, culturali e turistici della stessa. Un progetto di recupero che si ispiri alla Carta dei Valori e delle qualità per Poggioreale, documento approvato nel 2019 dal consiglio comunale”.