L’Istat rende noti i risultati dei primi nove mesi del 2009: le vendite commerciali siciliane hanno perso terreno. Fino ad ieri ottimismo “drogato”: gli scambi con l’estero dipendono soprattutto dal petrolio raffinato
PALERMO – Esportazioni siciliane in forte calo nei primi nove mesi del 2009 e settore petrolifero in crisi. E’ questo quando emerge dall’analisi dei dati resi noti dall’Istat per ciò che riguarda l’andamento delle esportazioni regionali nel periodo gennaio – settembre 2009.
Si tratta di una flessione attesa degli scambi commerciali con l’estero che ha interessato particolarmente la Sicilia per via della grossa componente di prodotti petroliferi raffinati.
Rispetto alla media nazionale del -23,1%, mentre le ripartizioni territoriali del centro-nord si collocano al di sotto, per contro il Mezzogiorno e le Isole presentano valori di oltre -27,2%. In effetti, a parte il caso eccezionale della Liguria, la crisi degli scambi commerciali esteri ha toccato proprio le regioni che più contribuiscono alle esportazioni come la Sicilia i cui dati rilevano un calo preoccupante. Se nel 2008 l’Isola ha esportato merci per un totale di quasi 8 milioni di euro, partecipando alla quota nazionale con il 2,8%, nel 2009 l’ammontare complessivo è sceso a 4.690 milioni di euro. In termini percentuali, la variazione siciliana è stata del -40,8%.
In riferimento ai paesi di sbocco, l’indagine Istat ha riscontrato che l’area meridionale e insulare ha presentato una forte flessione delle esportazioni soprattutto verso i paesi UE, principalmente Francia e Spagna. Leggermente meno negative, ma sempre in calo, le esportazioni verso i paesi Extra UE quali Messico, Russia e Stati Uniti.
Diversa la situazione per India e Svizzera che invece continuano ad importare prodotti dall’Italia meridionale e insulare senza registrare flessioni di sorta.
Passando dall’analisi territoriale a quella strettamente merceologica, i dati Istat evidenziano un forte calo soprattutto nei settori di attività economica che più contribuiscono alle esportazioni nazionali. Il coke e i prodotti petroliferi raffinati hanno registrato un calo del -44,4%, mentre metalli di base e prodotti in metallo un calo del -31,8%. Per ciò che attiene alla Sicilia, dai dati Istat relativi al I trimestre 2009 emerge che l’Isola ha esportato all’estero prodotti petroliferi raffinati per un totale di circa 685 milioni di euro di cui 534 milioni riguardano esclusivamente i paesi extra europei. Raffrontando le esportazioni dello stesso comparto economico al I trimestre 2008, l’ammontare complessivo era ben oltre superiore al miliardo di euro. In forte calo anche gli scambi commerciali di prodotti petroliferi raffinati con l’Africa Settentrionale che, data la vicinanza geografica, è da sempre uno dei principali mercati di sbocco dell’Isola. In evidente flessione anche le esportazioni siciliane che interessano tutta l’area del Mediterraneo.
Con -41% la Sicilia ha presentato una forte calo in termini di esportazioni di prodotti petroliferi raffinati, insieme a Friuli – Venezia Giulia (-63 %), Toscana (-59%), Sardegna (-52,2%) e Lombardia (-47,3%).
L’Isola ha registrato un andamento ancor più negativo per ciò che attiene alle esportazioni di sostanze e prodotti chimici registrando una variazione percentuale del -53,8%.
Data la crisi che interessa il settore petrolifero, non stupisce che tra le province siciliane sia proprio quella di Siracusa a presentare la flessione maggiore in termini di esportazioni. Infatti, se nel 2008 Siracusa ha esportato per un totale di 640 milioni di euro, nel 2009 il valore è sceso a 390 milioni, con una variazione percentuale di -37,6%.
Dunque, la crisi in atto affligge uno dei comparti economici che da sempre trainano le esportazioni nazionali. In effetti, se la crisi finanziaria internazionale è considerata ormai sul finire, le ricadute sugli scambi commerciali e sui comparti produttivi si stanno toccando adesso il loro apice. Ciononostante, i dati Istat hanno rilevato che nell’arco temporale da gennaio a settembre 2009, il terzo trimestre ha presentato una lieve ripresa, segno forse che il peggio è passato.
Ortofrutta e agroalimentare cercano di resistere
PALERMO – Se la crisi delle esportazioni siciliane ha interessato in modo evidente il comparto petrolifero, i settori ortofrutticolo e agroalimentare sembrano invece resistere presentando dati in flessione ma meno allarmanti. Da gennaio a settembre 2009, la Sicilia ha esportato prodotti agricoli verso i paesi UE per un ammontare complessivo di poco più di 191 milioni di euro, quando nel 2008 se ne contavano circa 220 milioni. Per ciò che attiene a prodotti alimentari e bevande, al termine di settembre 2009 il totale di merci esportate ammonta a 158 milioni euro a fronte dei quasi 180 milioni registrati nello stesso periodo dell’anno precedente.
Emerge però che il comparto vinicolo non solo non è in flessione ma presenta addirittura una crescita delle esportazioni. Da gennaio a settembre 2009, l’Isola ha esportato un totale di 63 milioni di euro in vini di uve, con una variazione percentuale del 2,2% ben al di sopra della media nazionale del -5,7%. Bene anche la performance dei prodotti ortofrutticoli dove la Sicilia ha fatto registrare una variazione percentuale del 23,1%, un dato che si distanzia ampiamente dalla media nazionale del 6,3%. Segno negativo invece per le esportazioni di oli la cui variazione percentuale tra 2009 e 2008 è pari a -30,4%.