Tutta la categoria resta d'accordo sull'impossibilità di realizzare utili da una capienza al chiuso ferma al 50 per cento, ma è stato più forte il desiderio di tornare ad aprire
L’emozione impagabile del ritorno in discoteca dopo due anni è ancora negli occhi di quanti sono tornati in pista lo scorso week-end, ma è ancora più avvertita tra gli organizzatori e i proprietari tornati al lavoro con i propri staff.
Tutta la categoria resta d’accordo sull’impossibilità di
realizzare utili da una capienza al chiuso ferma al 50 per cento, ma è stato
più forte il desiderio di tornare ad aprire, sperando in un aumento delle
percentuali nelle prossime settimane.
Discoteche, allargare la capienza al 75%
“La ripartenza era necessaria – ha spiegato il presidente Silb Trapani e gestore Mario Bornice – sì alla ripartenza subito e so che il presidente Nazionale Silb ha chiesto al Ministro dello Sviluppo Economico di allargare, già ora, la capienza al 75 per cento. La speranza è tornare alla normalità nelle settimane che avremo di fronte.
Le discoteche devono ripartire con urgenza e noi dobbiamo
fare il nostro meglio. Stiamo parlando di un’attività svolta in un posto
controllato, che tra Green Pass e tracciamento ha davvero la possibilità di
ricominciare subito”.
Fabric a Palermo, emozionante riapertura
Il Fabric ha riaperto a Palermo dopo oltre 20 mesi di stop, organizzare ha richiesto manutenzione ordinaria e straordinaria su un locale finito quasi in stato di abbandono.
“Non è stato facile far ripartire una macchina ferma per più di 20 mesi – ha dichiarato Fabrizio Durante -. Noi non abbiamo mai riaperto neppure per concerti di musica dal vivo, quindi il locale è rimasto in stato di abbandono e ha richiesto manutenzione straordinaria e ordinaria alla riapertura.
Il 50 per cento di capienza non porta utili alla nostra
attività, ma volevamo mandare un segnale accettando di riaprire, lo abbiamo
fatto anche per i ragazzi che lavorano con noi. In realtà neppure i tempi prima
del Covid-19 erano stati eccelsi, si può quindi immaginare cosa voglia
significare rifare attività dopo la batosta data dalla pandemia.
Devo comunque essere sincero – ha ammesso Durante – ho fatto
diverse inaugurazioni, ma questa è stata particolarmente emozionante. Ho visto
il mio locale vuoto durante la pandemia e costretto a rimanere tale per
qualcosa di “intangibile”, vederlo aperto, accorgermi dei sorrisi della gente,
sentire di nuovo il battito delle mani, avvertire gli sguardi tra le persone è
stata un’emozione impagabile”.
Le riaperture a Catania
Catania ha sperimentato nuove formule per riabbracciare gli habituè degli eventi organizzati sul lungomare della Playa nel rispetto del 50 per cento. Serata che ha sicuramente emozionato gli organizzatori, ma anche fatto ricordare quel che effettivamente il Covid-19 ha tolto.
“Noi siamo ripartiti, ma il problema delle capienze rappresenta davvero un problema – ha evidenziato Giuseppe Fiolo di With Love Music -. Portavamo a Catania spettacoli da 3-4 mila paganti quindi in questo momento storico proviamo davvero un disagio. Siamo ripartiti innanzitutto organizzando una riunione con i nostri artisti, abbiamo poi pensato di cambiare l’orario di apertura e chiusura proponendo un “day time”, una festa dalle 11 alle 21, scaglionando anche le presenze.
Era l’unico modo per incontrare di nuovo tutti. Abbiamo sfruttato un locale all’interno e di giorno il locale all’esterno. Restiamo abituati ad organizzare eventi con artisti che arrivano a Catania perfino con i jet privati, per questo la riapertura è stata bella per lo staff, ma sicuramente non è la nostra attività di sempre. C’è stata una bella carica, ci siamo divertiti tutti, ma l’apertura di quest’anno è stato un surrogato”.
Chiara Borzì
Twitter: @ChiaraBorzi