Perché un’altra associazione di consumatori, non ve ne sono già tante, ci si chiede?
La risposta è in un progetto sociale che si sviluppa nel tempo. Il presidente asserisce che per combattere le storture di un sistema occorre utilizzare al meglio gli strumenti che l’ordinamento giuridico ci mette a disposizione.
Il presidente ne parla con gli altri due fondatori, i quali condividono il progetto e così costituiscono l’associazione.
Veroconsumo non è legata ad alcun partito politico, né ad alcun sindacato, né persegue fini religiosi, per questo è indipendente. Inoltre per statuto non può accettare alcun tipo di liberalità che possa pregiudicarne l’ autonomia e l’indipendenza.
I soci sono ordinari o sostenitori. I primi contribuiscono con una quota minima associativa, mentre gli altri, volontariamente, possono contribuire con una quota superiore, ma senza pregiudicarne autonomia ed indipendenza.
L’associazione non ha altresì fine di lucro, quindi indirizzerà le proprie risorse finanziarie verso azioni a vantaggio dei propri soci e non si limiterà soltanto alla denuncia di fatti, ma, ove necessario, farà ricorso alle azioni di tutela, sia esse finalizzate a contenere l’imposizione di un “facere” o “non facere”, caratteristiche dell’inibitoria, che a forme risarcitorie come la “class action”.
I fatti dell’ultimo periodo che hanno interessato illustri rappresentanti delle nostre istituzioni offendono i cittadini non perché vi siano di mezzo escort o trans, ma perché in un momento in cui le famiglie si trovano in serie difficoltà economiche, cariche istituzionali si permettono di pagare un milione di euro per stare in loro compagnia. Non è che forse i nostri politici guadagnano così tanto da non riuscire a dare il giusto valore ai soldi e che iniquamente chiedono sacrifici al popolo?
è opportuno dunque che i cittadini comprendano che per cambiare non basta parlarne al bar o alla fermata dell’autobus o nei salotti, ma occorre indignarsi e partecipare agli organismi che si propongono il cambiamento.
Per fare tutto ciò, in autonomia ed indipendenza, è necessario che altri soggetti ne condividano l’iniziativa associandosi.
Giuseppa Mammana
socio fondatore associazione “Veroconsumo”
ART. 37 Azione inibitoria
Le associazioni rappresentative dei consumatori possono convenire in giudizio il professionista o l’associazione di professionisti che utilizzano, o che raccomandano l’utilizzo di condizioni generali di contratto e richiedere al giudice competente che inibisca l’uso delle condizioni di cui sia accertata l’abusività ai sensi del presente titolo.(…)
ART. 140 Procedura
I soggetti di cui all’art. 139 sono legittimati nei casi ivi previsti ad agire a tutela degli interessi collettivi dei consumatori e degli utenti richiedendo al tribunale:
a) di inibire gli atti e i comportamenti lesivi degli interessi dei consumatori e degli utenti;
b) di adottare le misure idonee a correggere o eliminare gli effetti dannosi delle violazioni accertate;
c) di ordinare la pubblicazione del provvedimento su uno o più quotidiani a diffusione nazionale oppure locale nei casi in cui la pubblicità del provvedimento può contribuire a correggere o eliminare gli effetti delle violazioni accertate.(…)
ART. 140-bis. Azione di classe
I diritti individuali omogenei dei consumatori e degli utenti di cui al comma 2 sono tutelabili anche attraverso l’azione di classe, secondo le previsioni del presente articolo. A tal fine ciascun componente della classe, anche mediante associazioni cui dà mandato o comitati cui partecipa, può agire per l’accertamento della responsabilità e per la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni.(…)