Il battesimo di “Veroconsumo” per consumatori e famiglie - QdS

Il battesimo di “Veroconsumo” per consumatori e famiglie

Il battesimo di “Veroconsumo” per consumatori e famiglie

martedì 10 Novembre 2009

Una nuova associazione, con progetti ambiziosi, si aggiunge alle 26 già esistenti nell’Isola. Nello Statuto garantita l’indipendenza da partiti, sindacati e religioni

CATANIA – “Veroconsumo” ha sede a Catania in via Principe Nicola al n.22. Sono soci fondatori il direttore responsabile del QdS, Carlo Alberto Tregua, che ne è anche il presidente, Bruno Di Stefano, rappresentante per la Sicilia nell’Unesco (United Nations Educational Scientific and Cultural Organization) e Giuseppa Mammana, dottore commercialista.
Perché un’altra associazione di consumatori, non ve ne sono già tante, ci si chiede?
La risposta è in un progetto sociale che si sviluppa nel tempo. Il presidente asserisce che per combattere le storture di un sistema occorre utilizzare al meglio gli strumenti che l’ordinamento giuridico ci mette a disposizione.
Tregua fonda il “Quotidiano di Sicilia” che con le sue inchieste denuncia ingiustizie, disfunzioni e fatti di degrado che offendono la democrazia, la dignità e, a volte, la sicurezza e la salute dei cittadini. Costituisce la “Fondazione Euromediterranea Luigi Umberto Tregua Onlus” per onorare la memoria del padre che gli ha insegnato l’importanza della conoscenza nel processo di libertà dell’individuo. Così istituisce delle borse di studio per giovani meritevoli che vogliono frequentare dei master post università ed economicamente non possono sopportarne il costo.
L’associazione dei consumatori completa il progetto perché alla denuncia e al sostegno dei più deboli possano seguire le azioni cautelari che il Codice del consumo mette a disposizioni delle stesse a tutela dei cittadini.
Il presidente ne parla con gli altri due fondatori, i quali condividono il progetto e così costituiscono l’associazione.
Veroconsumo non è legata ad alcun partito politico, né ad alcun sindacato, né persegue fini religiosi, per questo è indipendente. Inoltre per statuto non può accettare alcun tipo di liberalità che possa pregiudicarne l’ autonomia e l’indipendenza.
Possono essere soci persone fisiche di maggiore età, è regolata da principi democratici per cui ogni socio partecipa con diritto di un voto singolo all’assemblea e può essere portatore di iniziative e professionalità. Il socio perché possa assumere cariche all’interno dell’associazione occorre che non eserciti attività e/o funzioni che possano danneggiare l’immagine e l’indipendenza dell’associazione e, inoltre, che si sia distinto per la sua probità, capacità professionale e partecipazione attiva alla vita associativa.
I soci sono ordinari o sostenitori. I primi contribuiscono con una quota minima associativa, mentre gli altri, volontariamente, possono contribuire con una quota superiore, ma senza pregiudicarne autonomia ed indipendenza.
L’associazione non ha altresì fine di lucro, quindi indirizzerà le proprie risorse finanziarie verso azioni a vantaggio dei propri soci e non si limiterà soltanto alla denuncia di fatti, ma, ove necessario, farà ricorso alle azioni di tutela, sia esse finalizzate a contenere l’imposizione di un “facere” o “non facere”, caratteristiche dell’inibitoria, che a forme risarcitorie come la “class action”.
L’obiettivo di “Veroconsumo” è quello di intervenire in tutti i settori di interesse dei cittadini in quanto consumatori e famiglie affinchè possano trovare nell’associazione quella capacità di ascolto che da singoli manca loro.
I fatti dell’ultimo periodo che hanno interessato illustri rappresentanti delle nostre istituzioni offendono i cittadini non perché vi siano di mezzo escort o trans, ma perché in un momento in cui le famiglie si trovano in serie difficoltà economiche, cariche istituzionali si permettono di pagare un milione di euro per stare in loro compagnia. Non è che forse i nostri politici guadagnano così tanto da non riuscire a dare il giusto valore ai soldi e che iniquamente chiedono sacrifici al popolo?
è opportuno dunque che i cittadini comprendano che per cambiare non basta parlarne al bar o alla fermata dell’autobus o nei salotti, ma occorre indignarsi e partecipare agli organismi che si propongono il cambiamento.
“Veroconsumo” vuole far sì che si passi dalle parole ai fatti, dalle promesse agli atti, difendendo gli interessi dei cittadini nelle sedi e nei modi più opportuni. Per questo si prefigge di rappresentare i consumatori e le famiglie presso le istituzioni e vigilerà perché atti e soluzioni garantiscano servizi secondo standard di qualità ed efficienza.
Per fare tutto ciò, in autonomia ed indipendenza, è necessario che altri soggetti ne condividano l’iniziativa associandosi.

Giuseppa Mammana
socio fondatore associazione “Veroconsumo”

 

 
Stralcio di articoli dal Codice del consumo

ART. 37 Azione inibitoria
Le associazioni rappresentative dei consumatori possono convenire in giudizio il professionista o l’associazione di professionisti che utilizzano, o che raccomandano l’utilizzo di condizioni generali di contratto e richiedere al giudice competente che inibisca l’uso delle condizioni di cui sia accertata l’abusività ai sensi del presente titolo.(…)

ART. 140 Procedura
I soggetti di cui all’art. 139 sono legittimati nei casi ivi previsti ad agire a tutela degli interessi collettivi dei consumatori e degli utenti richiedendo al tribunale:
a) di inibire gli atti e i comportamenti lesivi degli interessi dei consumatori e degli utenti;
b) di adottare le misure idonee a correggere o eliminare gli effetti dannosi delle violazioni accertate;
c) di ordinare la pubblicazione del provvedimento su uno o più quotidiani a diffusione nazionale oppure locale nei casi in cui la pubblicità del provvedimento può contribuire a correggere o eliminare gli effetti delle violazioni accertate.(…)

ART. 140-bis. Azione di classe
I diritti individuali omogenei dei consumatori e degli utenti di cui al comma 2 sono tutelabili anche attraverso l’azione di classe, secondo le previsioni del presente articolo. A tal fine ciascun componente della classe, anche mediante associazioni cui dà mandato o comitati cui partecipa, può agire per l’accertamento della responsabilità e per la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni.(…)

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