Cgil e Legambiente: piuttosto parliamo della evidente incapacità di chi ha gestione il sistema nell’Isola. Da Cascio siluro a Lombardo: Governo tardivo, un dippiù affidare la riforma all’Ars
PALERMO – Con l’audizione degli ultimi amministratori, si è conclusa ieri la missione della Commissione bicamerale d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti. L’altro ieri il presidente della Commissione, Gaetano Pecorella, ha detto che in Sicilia la situazione è tale da giustificare la proclamazione dello stato di emergenza in modo da accelerare l’adozione dei termovalorizzatori, evitando così una nuova emergenza simile a quella registrata mesi fa in Campania. “Affrontare un’emergenza che nasce da nove anni di commissariamento con un altro commissariamento è un paradosso”, risponde la Cgil Sicilia che si dice contraria all’ipotesi di affidare alla protezione civile la soluzione del problema rifiuti in Sicilia. “Se non si trattasse di palese incapacità di chi ha gestito la partita – dice Antonio Riolo, della segreteria regionale del sindacato – potremmo parlare di emergenza creata ad arte, nonostante l’allarme e le proposte messe sul tappeto da tempo dal sindacato e dagli ambientalisti.
La Sicilia – aggiunge l’esponente della Cgil – viene spinta a forza verso il modello Campania, con discariche prossime alla saturazione, mentre un processo virtuoso che parta da riduzione e raccolta differenziata dei rifiuti fatica ad affermarsi”. Secondo Riolo, “l’emergenza potrebbe ancora essere evitata se si avesse il buon senso di avviare la discussione subito per il nuovo piano regionale dei rifiuti, scongiurando così un commissariamento che renderebbe nulla qualunque partecipazione popolare a decisioni cruciali quali quelle sui rifiuti e invaliderebbe qualunque apporto propositivo di sindacati e ambientalisti che non si sono risparmiati in questi anni sul fronte dell’analisi e della proposta”. Al presidente della Regione, dunque, il sindacato chiede “di aprire subito il confronto per andare a un nuovo piano rifiuti, così come Cgil, Cisl e Uil hanno sollecitato più volte, per ultimo a luglio”.
Non è d’accordo nemmeno Mimmo Fontana, presidente di legambiente Sicilia. “È proprio per avere dato i poteri straordinari al commissario per l’emergenza sui rifiuti, l’allora governatore Totò Cuffaro, che ci troviamo in questa situazione di emergenza da dieci anni. Sembra un gioco di parole, ma purtroppo non lo è”, afferma.
“L’unico modo per uscire nell’immediato dall’emergenza, non ci stancheremo mai di dirlo – aggiunge -, è quello di spingere la raccolta differenziata, che potrebbe portare a buoni risultati anche nel giro di sei mesi. Non abbiamo bisogno di un commissario straordinario, ma di un nuovo Piano che sia condiviso e realizzabile per uscire finalmente fuori da questa grave situazione”.
Contro la politica di Lombardo è il presidente dell’Ars Francesco Cascio: “La riforma delle Ato per via amministrativa – dice – è una strada stata attuata tardivamente dal Governo regionale. La Giunta poteva farla all’indomani del suo insediamento (cosa che effettivamente Lombardo già fece nel maggio del 2008, poi il decreto venne ritirato, ndr). La riduzione delle Ato era prevista infatti da una legge del 2007, averla adottata con un provvedimento amministrativo nel 2009 costituisce un ritardo. Il Governo poteva, doveva farla un anno fa”. Secondo Cascio, inoltre, “il tentativo di fare assumere al Parlamento la responsabilità di fare un’altra riforma è stato un dippiù da parte del Governo”.