I coordinatori dei partiti si sono incontrati per discutere delle elezioni e della possibilità di virare subito su un nome condiviso. Nelle prossime settimane previsti altri vertici
PALERMO – Centrodestra unito alle elezioni comunali ma non è stata ancora trovata una sintesi definitiva sul perimetro della coalizione e su un candidato sindaco unitario. È questo, in breve, l’esito del primo vertice del centrodestra in vista delle Amministrative di Palermo dell’anno prossimo.
Si è trattato del primo di una serie di incontri che si terrà nelle prossime settimane. Al tavolo erano presenti i partiti che sostengono il governo regionale di Nello Musumeci: Lega, Forza Italia, Diventerà Bellissima, FdI, Udc e Mpa-autonomisti. “È stata fatta un’analisi della situazione attuale della città e delle tante cose da fare – si legge in una nota congiunta -. Nelle prossime occasioni di incontro accetteremo tutti coloro che sposano il progetto, che si riconoscono nella bacheca valoriale del centrodestra. Gli stessi valori che alla fine determineranno l’ascesa di un candidato comune e unitario della coalizione. Abbiamo ridefinito il perimetro – prosegue la nota – fermo restando che chiunque si voglia aggregare con una forte discontinuità con la precedente amministrazione targata Orlando, è il benvenuto. Siamo già pronti con tavoli programmatici per andare a trattare tutte quelle tematiche e problematiche che attanagliano la nostra città, proponendo quella che sarà una svolta storica”.
Non solo i nomi dei candidati, dunque, ma anche i problemi della città e il programma elettorale con le soluzioni da mettere in campo per risolverli. Assente, perché non invitata, la “Dc” di Totò Cuffaro, anche se il segretario regionale della Lega Nino Minardo ha sottolineato che “non c’è alcuna preclusione o volontà di esclusione”.
Per il momento si è sfilato anche il Cantiere Popolare di Saverio Romano, che in un lungo post su Facebook ha stilato una sorta di programma elettorale: “Discutere di candidati e di coalizioni senza parlare di un programma per la città non serve né a Palermo né ai palermitani – ha scritto -. Confrontiamoci sulle cose da fare e su come farle. Tutto il resto è chiacchiera. Io inizio con cinque progetti che ritengo imprescindibili e che possono cambiare il volto e la prospettiva di Palermo. Rifiuti, Pedemontana, Porto hub, decentramento gestionale e periferie, nuovi parchi e nuovi cimiteri”.
Sui rifiuti “occorre cambiare paradigma con un ciclo integrato che preveda la raccolta differenziata, il trasferimento, il compostaggio ed infine l’incenerimento o la gassificazione. L’obiettivo è quello di rendere produttiva la ‘munnizza’ e questo dentro una cornice nuova con servizi esterni all’Amministrazione, nella consapevolezza che energia, rifiuti, verde, impianti sportivi, trasporto locale vanno gestiti in chiave moderna con partnership tra pubblico e privato. La Pedemontana, un’opera da 800 milioni, con un progetto disponibile dell’Anas che permetterebbe alla viabilità di decongestionare il traffico, consentendo a coloro che arrivano dalla provincia e che devono raggiungere l’aeroporto di bypassare la città”.
“Il porto hub, da realizzare per intercettare i flussi di traffico merci e che ne farebbero il primo porto hub in Europa, con 16 milioni di container movimentati all’anno, con 450 mila posti di lavoro tra gestione e indotto addetti per la sua gestione. Un’operazione da 5 miliardi di euro, da condurre in project financing, che farebbe del porto di Palermo uno snodo nevralgico per il traffico delle merci tra l’Asia e la sponda sud del Mediterraneo. La delocalizzazione dei servizi comunali in tutte le circoscrizioni con servizi veri per la cittadinanza. Infine, aumentare gli spazi verdi e renderli veramente fruibili alla cittadinanza, coinvolgendo i residenti nella gestione e nella tutela. Lo scandalo delle bare ammassate nel cimitero dei Rotoli e che giustamente fatto indignare il Paese non può che essere risolto con la realizzazione di nuovi cimiteri e con una gestione di quelli esistenti”.
Tra una decina di giorni dovrebbe tenersi il nuovo vertice del centrodestra, che stavolta potrebbe essere allargato agli altri partiti. E chissà che il confronto non possa includere anche Sicilia Futura-Italia Viva, che ha raggiunto un accordo politico per presentare liste unitarie con Forza Italia alle Amministrative e alle Regionali. Stesso discorso per Attiva Sicilia, il gruppo parlamentare formato dagli ex M5S.
Neppure l’ipotesi primarie, rilanciata dal leader della Lega Matteo Salvini, rappresenterebbe un tabù. Insomma, il centrodestra ha iniziato la sua corsa verso Palazzo delle Aquile. Ancora nulla di concreto e ufficiale, invece, dalle parti del centrosinistra.