A seguito del parere favorevole espresso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la possibilità di iscrizione è ora stata estesa anche ai soggetti collocati in quiescenza o assunti successivamente al 1/1/20
Con la Legge di Bilancio 2020 era stata disposta la riapertura dei termini per l’adesione alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali, più semplicemente Fondo Credito, a favore di dipendenti in servizio nel settore pubblico e dei relativi pensionati che, alla data del 1° gennaio 2020, non risultano iscritti alla citata gestione. A seguito del parere favorevole espresso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la possibilità di iscrizione è ora stata estesa anche ai soggetti collocati in quiescenza o assunti successivamente al 1/1/20, purché entro il termine stabilito per l’iscrizione volontaria del 20 febbraio 2022. Lo comunica l’Inps.
Le categorie
In particolare, si tratta di: pensionati già dipendenti pubblici che al momento del pensionamento (post 1° gennaio 2020) non abbiano optato per il mantenimento dell’iscrizione al Fondo credito; pensionati pubblici che non siano iscritti alla cassa pensionistica ex INPDAP (categoria residuale di cui fanno parte i dipendenti INPS, INAIL); dipendenti di Enti e Amministrazioni pubbliche, non iscritti alle casse pensionistiche e/o ai fondi per le prestazioni di fine servizio (TFS/TFR) ex INPDAP che abbiano preso servizio dopo il 1° gennaio 2020 e che non abbiano esercitato l’adesione al Fondo credito entro 30 giorni dall’assunzione.
Iscrizione su base volontaria
L’iscrizione – sottolinea l’Inps – avviene su base volontaria ed è irrevocabile; dalla stessa deriva l’obbligo di versare un contributo pari allo 0,35% per il lavoratore e dello 0,15% per i pensionati (trattenuto nel cedolino di pensione). È possibile presentare domanda di adesione al Fondo credito avvalendosi della procedura telematica “Adesione alla gestione delle prestazioni creditizie e sociali” disponibile sul sito internet dell’Istituto.