Dopo i Maneskin, è la volta di Laura Pausini. Le pagelle degli outfit di ieri, la polemica sull'esibizione di Achille Lauro, la scaletta della seconda serata.
La prima puntata di Sanremo 2022 registra il record di ascolti dal 2005. La coppia Amadeus-Fiorello funziona alla grande. Questa sera sul palco altri 13 cantanti e le loro canzoni. Il presentatore e direttore artistico sarà affiancato da Lorena Cesarini.
La super ospite, invece, sarà Laura Pausini.
Sanremo 2022, la scaletta della seconda serata
La scaletta ufficiale della seconda serata del Festival di Sanremo con i cantanti in ordine di uscita sarà disponibile nel tardo pomeriggio. Questi sono però i cantanti che si esibiranno oggi e le loro canzoni.
- Aka 7even – “Perfetta così”
- Ditonellapiaga con Rettore – “Chimica”
- Elisa – “O forse sei tu”
- Emma – “Ogni volta è così”
- Fabrizio Moro – “Sei tu”
- Giovanni Truppi – “Tuo padre, mia madre, Lucia”
- Highsnob e Hu – “Abbi cura di te”
- Irama – “Ovunque sarai”
- Iva Zanicchi – “Voglio amarti”
- Le Vibrazioni – “Tantissimo”
- Matteo Romano – “Virale”
- Sangiovanni – “Farfalle”
- Tananai – “Sesso occasionale”
Il grande record di ieri
Numeri da record per “l’Amadeus Ter”. Sono stati 10.911.000 gli spettatori della prima serata del festival di Sanremo, dalle 21.23 all’1.12, con il 54% di share. Dati migliori di entrambi i suoi due primi festival.
La prima parte, dalle 21.23 alle 23.38, è stata seguita da 13.805.000 spettatori con il 54,5% di share, mentre la seconda, dalle 23.43 all’1.12, è stata vista da 6.412.000 spettatori con il 55,4% di share.
Ma non solo. La serata d’esordio di Sanremo 2022 entra negli annali, superando anche il primo festival di Baglioni in termini di share medio e il Baglioni Bis sia per spettatori che per share. Erano 17 anni che la media di share della prima serata non superava il 54% di share. Bisogna risalire al Festival del 2005 condotto da Paolo Bonolis con Antonella Clerici e Federica Felini, quando lo share medio della serata d’esordio fu del 54,78% di share.
Le polemiche su Achille Lauro
“Non ce l’ho con Achille Lauro, lui fa marketing. Il direttore di Rai 1 Coletta da anni gioca a questo gioco, ma ora diventa responsabilità dei nuovi vertici Rai, a cui chiedo conto. Il nuovo presidente, il nuovo amministratore delegato dove sono? La presidente era presente, seduta in prima fila all’Ariston, non ha nulla da dirci? Non ha nulla da dire a a sette milioni di cattolici praticanti che vanno a messa tutte le domeniche e a decine di milioni di battezzati che devono vedersi irridere il loro sacramento in modo così banale e sciatto, calata a ‘marchetta’ dentro la logica del marketing?”. E’ lo sfogo di Mario Adinolfi all’Adnkronos, all’indomani della performance di Achille Lauro sul palco del festival di Sanremo (video), durante la quale l’artista romano ha messo in scena una sorta di ‘battesimo’.
“Lui ha capito che il gioco funziona, da anni fa performance oltraggiose nei confronti della Chiesa Cattolica sapendo che reagiranno e lui ne trarrà un lucro. Un gioco studiato, anche ormai un po’ stanco e senza voce, vista la performance di ieri sera. E’ semplicemente irritante, ripetuto, già visto, deteriore -attacca Adinolfi- Qui la cosa veramente grave è che se Achille Lauro avesse proposto uno schema del genere vestito col turbante per ricordare il profeta Maometto, o portando la kippah ebraica, i dirigenti della Rai lo avrebbero immediatamente fermato”.
Quello che “è intollerabile -incalza il fondatore del ‘Popolo della Famiglia’- è che la Rai, in particolare Rai Uno, e in particolare durante il più importante spettacolo nazional-popolare pagato con i soldi delle famiglie cattoliche italiane che si permette di irridere in maniera così profonda il sentimento cattolico, non intervenga”. Questo, sottolinea ancora una volta Adinolfi, “non interroga Achille Lauro, interroga loro. I vertici di un’azienda che dovrebbe essere servizio pubblico. L’oltraggio è stato reso a chi paga i loro stipendi, e ci attendiamo ora una risposta chiara e possibilmente convincente da queste persone che sono appena arrivate, e magari possono spiegare al direttore Coletta che non si agisce contro coloro che rendono ancora possibile l’esistenza di un servizio pubblico radiotelevisivo pagandosi il canone in bolletta”.
Outfit dei 12 artisti della prima serata, le pagelle
Pelle, lustrini e persino spine. Chi più ne ha più ne metta. Sul palco dell’Ariston le star di Sanremo hanno brillato più che mai. Complici soprattutto gli outfit Made in Italy sfoggiati dai protagonisti della prima serata. Dimenticate pure smoking d’ordinanza o doppio petto sartoriali, perché a scandire il ritmo sono stati dettagli bondage, petti nudi e spacchi (vedi alla voce Achille Lauro, Blanco e Ornella Muti). A fare gli onori di casa Amadeus, che ha scelto un completo di Gai Mattiolo, uno smoking con revers a lancia blu, impreziosito da paillettes. Elegante senza eccessi. Voto: 7.
Non è certo un tipo da smoking, invece, Achille Lauro, che ha aperto la gara presentandosi a torso nudo, capelli platino e pantaloni slim 5 tasche in pelle nera by Gucci, così come il make-up realizzato dalla maison della doppia G. Punk ma con devozione, come il battesimo pagano inscenato sul palco per con il suo ‘Domenica’. Voto: 8.
La sensualità di Ornella Muti e gli abiti dei Maneskin
Regina di sensualità Ornella Muti, 66 anni, che dopo aver sollevato un polverone di polemiche per le frasi sulla liberalizzazione della cannabis, ha sceso le scale con un luccicante abito nude color champagne firmato Francesco Scognamiglio e poi avvolta in un vestito nero con spacco profondissimo. Qualcuno storce il naso: “non mi convince” si legge tra i tweet “è pazzesco” gli fa eco un altro. Volenti o nolenti l’attrice sa il fatto suo e cala l’asso. Voto 7+. Anno dopo anno il look di Noemi si fa sempre più raffinato. “Sembra una diva della vecchia Hollywood, stupendissima anzi stupenderrima” scrivono i fan su Twitter. E in effetti la cantante, avvolta in un abito Alberta Ferretti in chiffon rosa cipria con profonda scollatura e dettagli cut out sui fianchi è senza dubbio la più elegante della prima serata. Voto: 9.
I Maneskin e Gucci ormai fanno coppia fissa. E che coppia. La band, per il ritorno all’Ariston dopo il trionfo dell’anno scorso, ha indossato total look realizzati dallo stilista della griffe fiorentina, Alessandro Michele. Da Damiano, fasciato in una tuta 70’s in raso nero con revers a lancia e un chocker in pelle con teste di leone in metallo e perle, a Victoria, salita sul palco con uno spencer in raso nero e nipple cover stars in pelle, fino ai tocchi s/m di Thomas con una giacca di pelle nera e anelli sulle maniche, e i pantaloni second skin di Ethan, ancora una volta i ragazzi sono saliti sul tetto del mondo in fatto di stile. Chapeau. Per loro voto: 10.
Le “rose e spine” di Orietta Berti e gli abiti di Armani
Non bastavano le conchiglie sul seno che hanno contraddistinto la sua partecipazione in gara l’anno scorso. Quest’anno Orietta Berti ha lasciato il segno sfoggiando un abito “rose e spine”, un vestito fucsia vaporoso sulle maniche. “Queste sono le rose” ha detto, e poi indicando i puntiglioni sulle spalle: “e queste le spine”. Che dire? Finché Orietta Berti va lasciatela andare. Voto: 7.
Gianni Morandi va con un filo di gas con la sua ‘Apri tutte le porte’ scegliendo uno smoking Giorgio Armani. Chic e senza tempo. Voto: 7.
Re Giorgio ha vestito anche Fiorello, vero mattatore della serata, in camicia glitterata e completo Armani. “Sono la vostra terza dose. Sono il booster dell’intrattenimento” ha esordito, strappando risate in sala. Per lui voto: 8.
L’ironia de La Rappresentante di Lista e il flop di Ana Mena
Promossi a pieni voti Blanco e Mahmood, il primo avvolto in una cappa di cady lunga, t-shirt di chiffon e pantalone di crêpe couture di Valentino e il secondo in total look Prada. Belli e bravi. Voto: 10.
Punta tutto su Moschino il duo di La Rappresentante di Lista: Veronica con un tuxedo in grain de poudre nero, gilet bianco e shorts, e Dario in frac nero con code di rondine lunghe 2 metri. Look ironico e senza troppi fronzoli, peccato per la coroncina di Veronica. Voto: 6.
Una menzione speciale va a Michele Bravi che ha scelto un completo Roberto Cavalli by Fausto Puglisi con rose ricamate sulle maniche e un top bondage incrostato di cristalli neri. Ai piedi? Combat boots neri con gli le zanne. Audace e sexy. Voto: 8.
Buccia di banana invece per Ana Mena, che ha sceso le scale avvolta in un abitino rosso Emporio Armani e cuissardes di pelle en pendant. Un po’ troppo pin-up persino per il Festival. Rimandata.