L’Ars bacchetta il governo: “Su Pnrr confronto carente” - QdS

L’Ars bacchetta il governo: “Su Pnrr confronto carente”

L’Ars bacchetta il governo: “Su Pnrr confronto carente”

mercoledì 09 Febbraio 2022

Ieri vertice in commissione Ue, Compagnone: “Riferisca lavoro svolto”. Si torna in Aula dopo 3 settimane: oggi comunicazioni da Musumeci

PALERMO – Dopo tre settimane di stop torna a riunirsi l’Assemblea regionale siciliana. L’ultima seduta risale al 19 gennaio scorso, quando erano stati eletti i tre grandi elettori del Presidente della Repubblica. Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè ha annunciato che il governatore Nello Musumeci oggi sarà presente a Sala D’Ercole per delle comunicazioni.

Domani, invece, in Aula è prevista la discussione sui fondi del Pnrr. Il motivo è che la Sicilia rischia di perdere i fondi del Pnrr per una grave carenza di comunicazione. È quanto emerge al termine del vertice che si è svolto ieri in commissione Ue all’Ars alla presenza del vice presidente della Regione e assessore regionale all’Economia Gaetano Armao e del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.

Il deputato autonomista Giuseppe Compagnone che ha presieduto la Commissione per l’Esame dell’Attività dell’Ue all’Ars convocata proprio per fare il punto sul Pnrr in Sicilia è stato chiaro: “Sul Pnrr c’è stata una grave carenza di comunicazione fra Governo Regionale e il Parlamento – ha detto – che rischia di far deragliare questo fondamentale treno che sta passando che potrebbe risollevare le sorti della nostra Regione. Per questo mi sono fatto promotore di una precisa richiesta: nei prossimi giorni gli assessori della Giunta Musumeci presentino in aula il lavoro svolto fino ad ora ed ascoltino con attenzione le proposte della deputazione prima di andare avanti con ulteriori determinazioni”.
Alla riunione erano presenti anche gli eurodeputati Caterina Chinnici e Giuseppe Milazzo, oltre ai deputati componenti della commissione: “Purtroppo, per una dissennata scelta fatta dal Governo nazionale, gran parte della programmazione degli interventi previsti dal Pnrr non prevede il coinvolgimento della Regioni – ha aggiunto Compagnone – ma ci sono diversi settori, come quelli che riguardano l’inclusione sociale, la scuola, la sanità, il turismo, in cui la Regione svolge una funzione strategica e non si può pensare che questa venga assolta senza confrontarsi con i territori e con i loro rappresentanti. Nella Commissione Ue che presiedo abbiamo lavorato per lungo tempo sul Pnrr, inviando a dicembre del 2020 al presidente della Regione una risoluzione con delle proposte concrete, frutto di attente interlocuzioni con il territorio. Purtroppo mi pare che non sia stata adeguatamente presa in considerazione. Credo che ci sia ancora il tempo per cambiare rotta, mi auguro che non manchi la volontà”.

Il rischio di perdere i fondi del Pnrr riguarda anche la sanità: il deputato pentastellato all’Ars, Giorgio Pasqua che, insieme ai colleghi 5 stelle della sesta commissione, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca, ha lanciato l’allarme: “Non ci sono tecnici a sufficienza nelle Asp siciliane per redigere le schede di intervento per le case di comunità, per gli ospedali di comunità e per le centrali operative territoriali previsti dal Pnrr, e la scadenza ministeriale è a fine mese: è la cronaca di un fallimento annunciato – ha detto Pasqua -. Entro il 28 febbraio, secondo quanto previsto dalle prescrizioni ministeriali, va caricata sul portale di Agenas tutta la documentazione relativa ai 238 interventi previsti, operazione praticamente impossibile visti gli enormi buchi di organico che hanno gli uffici tecnici delle Asp”.

Pasqua ha spiegato che tutte le Aziende sanitarie siciliane sono a corto di personale tecnico: “C’è una carenza di circa due terzi della dotazione organica, parliamo almeno di 200 persone in meno tra ingegneri, geometri e collaboratori tecnici e amministrativi, cosa che mette gli uffici tecnici delle Asp nelle condizioni di non potersi occupare nemmeno delle questioni ordinarie, figuriamoci se in pochissimi giorni riusciranno a mettere a punto schede di interventi anche abbastanza complessi. Rispettare la scadenza è impossibile, anche nell’ipotesi in cui i tecnici in organico non siano sottoposti a tour-de-force incredibili, cosa che sta già avvenendo, esponendoli a prevedibili errori. A questo proposito ci pare doveroso mettere in chiaro una cosa: a nessuno venga in mente di scaricare su questi dipendenti le colpe di forse inevitabili sbagli. Non accetteremmo assolutamente che diventino i capri espiatori di inadempienze che sono esclusivamente dell’assessore Razza e del governo Musumeci”.

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