A lanciare l'allarme è Giuseppe Riccardo Spampinato, segretario regionale del sindacato dei medici Cimo che ha scritto all'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza
“La fine dello stato di emergenza rischia di determinare nel Sistema sanitario siciliano un vero e proprio terremoto. Questo perché, negli ultimi due anni di pandemia, i problemi relativi agli organici asfittici della sanità siciliana sono stati di fatto occultati dalla possibilità offerta dai vari decreti legge nazionali di assumere, quasi senza limiti, il personale mancante con contratti a tempo determinato. Ma con la fine dello stato di emergenza, il rischio concreto è quello di vedere non prorogati molti di questi contratti a tempo determinato e questo comporterebbe un ritorno al passato aggravato dal fatto che nel frattempo una discreta fetta di medici e infermieri hanno lasciato per andare in pensione o anche per spostarsi nel privato in cerca”. A lanciare l’allarme è Giuseppe Riccardo Spampinato, segretario regionale del sindacato dei medici Cimo.
In caso di mancata proroga degli incarichi
Spampinato ricorda anche che “il governo nazionale ha previsto, nella legge di bilancio 2022, la possibilità di stabilizzare questo personale impiegato durante l’emergenza Covid 19 nei limiti del tetto di spesa consentito e in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni, purché abbia maturato almeno 18 mesi di servizio al 30 giugno 2022 e la mancata proroga di questi incarichi andrebbe a cozzare proprio contro le previsioni del legislatore nazionale, non consentendo a molti di maturare il requisito principale per la stabilizzazione”.
“Quadro desolante della sanità in Sicilia”
“Come sempre – evidenzia il segretario del Cimo – i rumors provenienti dalle varie Aziende sanitarie e ospedaliere delineano il desolante quadro di una sanità siciliana che procede a macchia di leopardo, con scelte tra le più diverse tra loro e l’incertezza regna sovrana”. Da qui la scelta di scrivere all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza “per fornire input univoci ai direttori generali e a mettere in campo tutte le misure possibili al fine di evitare la mancata proroga di questo personale che andrebbe a creare una vera e propria paralisi di tante unità operative degli ospedali siciliani, anche con riferimento all’emergenza/urgenza”.