Da Assoutenti una guida per coniugare due esigenze: aumentare i risparmi in bolletta e ridurre l’impatto ambientale
ROMA – Il caro-bollette e in generale i costi del riscaldamento complicano la partita che i cittadini devono giocare per ottenere quello che – d’inverno – tutti desiderano: una casa riscaldata uniformemente, rapidamente, con efficienza. Le tipologie di impianti sono numerose, ognuna con le sue caratteristiche e punti di forza tra costi, caratteristiche e limiti. Per fare un po’ di chiarezza, Assoutenti ha realizzato una pratica guida.
Impianto con caldaia
Si basa un generatore che produce calore sfruttando l’energia chimica del combustibile (in genere gas metano o Gpl, meno diffusamente il gasolio). Questo tipo di impianto, abbinato ai comuni termosifoni, è sicuramente il più diffuso. Sul mercato si trovano ormai anche altre tipologie di riscaldamento con caldaia, come quello elettrico e quello a biomassa (che utilizza un carburante naturale come il legno o il pellet). Oggi, con l’introduzione dei contabilizzatori di calore e delle valvole termostatiche, si possono evitare gli sprechi, favorendo al contempo l’efficienza energetica e contenendo le spese in bolletta.
Impianto a pompa di calore
Rappresenta una tecnologia innovativa ed eco-friendly che sfrutta le fonti rinnovabili esterne (come l’aria o l’acqua), per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria, rendendo confortevole l’ambiente domestico senza utilizzare combustibili fossili. Questo tipo di riscaldamento, che può essere utilizzato sia per il riscaldamento invernale che per il raffreddamento estivo dell’abitazione, rientra tra quelli ad alta efficienza energetica. I vantaggi sono sostanziosi: zero canne fumarie, capacità di climatizzare gli ambienti in maniera sostenibile trasferendo calore da una sorgente di energia gratuita e rinnovabile, bassi costi di manutenzione e sicurezza. Questa soluzione si conferma assolutamente vantaggiosa nel tempo (il risparmio stimato va dal 40 al 60% rispetto agli impianti tradizionali), ma mantiene anche dei contro: non sempre l’impianto è realizzabile (dipende dalla disponibilità della fonte rinnovabile), gli spazi di installazione sono superiori rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento, e si registra un calo delle prestazioni in caso di condizioni metereologiche avverse.
Impianto a pavimento
Si basa su un sistema costituito da tubazioni (nel caso di impianto ad acqua a circuito chiuso) o resistenze elettriche (nel caso di impianto elettrico), disposte sotto il pavimento ed appoggiate a pannelli isolanti. Il circuito di serpentine irradia il calore all’interno dell’abitazione. Oltre a diffondere il tepore in modo uniforme e a mantenere una buona efficienza anche a basse temperature, questo impianto ha il pregio di giovare all’estetica dell’ambiente e a ridurre del tutto l’ingombro, grazie alla totale invisibilità degli apparecchi radianti. Il riscaldamento a pannelli radianti comporta un importante vantaggio economico ed ambientale. Se le spese iniziali di acquisto sono infatti superiori (anche del 50%) rispetto a quelle previste per i sistemi di riscaldamento classici, questa spesa è ammortizzabile entro un arco di tempo limitato grazie al risparmio energetico conseguibile. Si può infatti stimare che, grazie ad un risparmio energetico quantificabile nell’ordine del 25% all’anno, nell’intero ciclo di vita di un impianto di questo tipo, il risparmio complessivo che l’utente può realizzare possa arrivare al 35% del totale costi di periodo.
Impianto a battiscopa
È una tipologia di riscaldamento formato da tubi di rame inseriti in lamelle di alluminio (oppure Pvc o legno) che va a sostituire il normale battiscopa. Installato quindi al posto del tradizionale zoccolo, questo tipo di riscaldamento si sviluppa lungo tutto il perimetro della stanza. Facile da installare (non ha bisogno di opere murarie), silenzioso, diffonde efficacemente e omogeneamente il calore. Inoltre, ha il vantaggio di mantenere i muri asciutti e di diffondere uniformemente il calore, garantendo un risparmio rispetto ai sistemi tradizionali fino al 30%. Attenzione però ai contro: non permette la presenza di mobili nei pressi, che impedirebbero al calore di riscaldare in maniera omogenea, e impiega più tempo rispetto ai sistemi tradizionali per entrare in temperatura e riscaldare l’ambiente.
Impianto a soffitto
Rappresenta una valida alternativa al tradizionale sistema a termosifoni, in particolar modo quando non si può intervenire sulle pavimentazioni dell’abitazione. Per questo è molto richiesto nelle ristrutturazioni, così da evitare di intervenire sul pavimento esistente e/o dover inoltre spostare gli infissi quali porte e finestre. Il calore viene distribuito in modo uniforme, garantendo un ottimo risparmio energetico e di raggiungere molto velocemente la temperatura d’esercizio. Il rischio di muffe, stante la scarsa umidità dell’impianto, diventa minimo. Il problema, semmai, è rappresentato dai costi. Sul lungo periodo garantisce un buon risparmio, ma a stretto giro è vero l’inverso: i costi di installazione sono alti, c’è bisogno di una ristrutturazione importante e il raffreddamento è più lento.
Impianto solare termico
Si tratta di uno dei sistemi più innovativi: alla stregua di quello che accade con l’energia elettrica, un impianto solare termico utilizza il sole per il riscaldamento dell’abitazione e per la produzione di acqua calda sanitaria. I vantaggi di questa soluzione sono evidenti:
• Si tratta di una fonte di energia rinnovabile, gratuita e sempre disponibile in linea con le normative vigenti;
• Si azzerano le emissioni di Co2, riducendo al contempo il consumo di combustibili fossili;
• Si risparmia sulla bolletta del gas: fino al 50% in meno sui consumi per la produzione di acqua calda sanitaria, rispetto a un impianto a gas o gasolio, e fino al 30% in meno il solare termico sul riscaldamento;
• Si aumenta la classe di efficienza energetica dell’abitazione;
• Ci si può avvalere di detrazioni fiscali.
Lo svantaggio principale è che l’impianto dipende dalla presenza o meno del sole. Per questo motivo è sempre necessario abbinarlo ad un secondo generatore, elemento che va ad accrescere i costi dell’intera operazione. Inoltre, va attentamente dimensionato in base alle necessità energetiche della famiglia e alle caratteristiche dell’abitazione.