Educativa domiciliare al via: aiuto per le famiglie di Sciacca - QdS

Educativa domiciliare al via: aiuto per le famiglie di Sciacca

Educativa domiciliare al via: aiuto per le famiglie di Sciacca

mercoledì 16 Marzo 2022

L’intervento, avviato all’interno del Distretto socio-sanitario D7, finanziato con 454 mila euro. Tra gli obiettivi c’è quello di promuovere l’integrazione e l’inserimento sociale sul territorio

SCIACCA – Prende il via un nuovo intervento destinato alle famiglie saccensi, per un importo di 454.000 euro. Si tratta del Servizio di Educativa domiciliare attraverso cui il Comune, capofila del Distretto socio-sanitario D7, assicura il supporto pedagogico, il sostegno psicologico e relazionale alle singole figure genitoriali e ai minori, per favorire l’acquisizione di adeguate modalità di comunicazione intrafamiliare e promuovere l’integrazione e l’inserimento sociale della famiglia sul territorio.

“Si tratta di interventi educativi – hanno spiegato dal Comune – rivolti direttamente al minore, in rapporto all’età dello stesso, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo personale e i rapporti con i membri del nucleo familiare e del contesto socio-ambientale di riferimento (cura di sé e gestione dei propri spazi di vita, capacità di gestire il materiale scolastico e l’organizzazione nello studio, accompagnamento nelle relazioni con il gruppo dei pari, accompagnamento allo sviluppo di autonomie attraverso esperienze pratiche in vari settori). Gli interventi sono assicurati tramite l’Educatore professionale a domicilio”.

Soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa dall’Amministrazione comunale e in particolare dal sindaco Francesca Valenti e dall’assessore alle Politiche sociali Gisella Mondino, secondo le quali essa rappresenta “un servizio di particolare rilevanza per la città di Sciacca, che negli ultimi anni ha iniziato un’importante azione quale comunità educante”.

Nella sostanza, sono previsti interventi di sostegno alla famiglia nello svolgimento delle sue funzioni educative e di cura attraverso l’educazione all’ascolto e la comprensione dei bisogni del minore, la definizione condivisa e la reciproca osservazione delle regole educative, la funzione di mediazione delle relazioni familiari, il sostegno ai genitori nell’imparare a gestire il rapporto con i servizi e le istituzioni, la funzione di stimolo e traduzione pratica nella gestione delle risorse e dell’organizzazione familiare dei principi educativi e del rispetto dei componenti del nucleo, le attività di coordinamento e di mediazione con le agenzie socio-educative e ricreative del territorio.

Sono destinatarie degli interventi – hanno specificato dal Comune – le famiglie con uno o più minori e/o con componenti portatori di disabilità individuate dai Servizi sociali territoriali, caratterizzate dalle provvedimento dell’Autorità giudiziaria minorile; oppure famiglie fortemente conflittuali; famiglie che presentano gravi problematiche sociali quali detenzione di un componente, alcolismo, tossicodipendenza, patologie psichiatriche ed altro; famiglie monoparentali con particolari difficoltà; famiglie e minori destituzionalizzati; famiglie con situazioni pregiudizievoli per i minori; famiglie a rischio di maltrattamenti e abusi; famiglie dove vi è inadeguatezza del ruolo genitoriale”.

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