Oggi al vertice straordinario della Nato la risoluzione delle ultime perplessità.
Gli Stati Uniti creano il ‘Tiger Team’ per la guerra tra Ucraina e Russia. La Casa Bianca ha formato una squadra di funzionari della sicurezza nazionale per delineare scenari nel caso in cui la Russia utilizzi armi chimiche, biologiche o nucleari nella guerra in Ucraina. Lo riporta il New York Times citando la testata ucraina ‘Pravda Europea’.
Il “Tiger Team” e le risposte a Putin
Il ‘Tiger Team’ starebbe anche vagliando le risposte possibili se Vladimir Putin colpisse territori Nato attaccando i convogli che trasportano armi e aiuti in Ucraina. Incontrandosi tre volte alla settimana in sessioni segrete, il team starebbe anche valutando le risposte se la Russia allargasse la guerra nei Paesi vicini, tra cui Moldavia e Georgia.
Il Tiger Team è stata creato il 28 febbraio, quattro giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Una versione precedente del team ha lavorato per mesi dietro le quinte per preparare il governo degli Stati Uniti alla probabilità di un’invasione russa dell’Ucraina.
Questa squadra ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo dei programmi di sanzioni, nella costruzione di truppe nei Paesi della Nato e nell’armamento dell’esercito ucraino. Gli scenari di emergenza dovrebbero essere al centro del vertice straordinario della Nato di oggi, quando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden incontrerà i leader di altri 29 paesi del Patto Atlantico per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
I dubbi nell’incontro di oggi
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ieri ha sottolineato l’urgenza dello sforzo preparatorio, dicendo ai giornalisti per la prima volta che anche se i russi usassero armi di distruzione di massa in Ucraina, questo potrebbe avere “conseguenze disastrose” per le persone nei Paesi della Nato.
Una delle domande in esame è se tali danni collaterali sarebbero considerati un “attacco” alla Nato ai sensi del suo statuto, che potrebbe richiedere una risposta militare congiunta. Il vice ambasciatore russo alle Nazioni Unite Dmitry Polyansky ha affermato che la Russia conserva il diritto di usare armi nucleari se il Paese è “provocato” dalla Nato.