Lavoratori, disoccupati, ex canteristi e precari hanno deciso di fondare la campagna "Insorgiamo contro il caro vita", contro i rincari e l'inazione della politica
Sono scesi in piazza, davanti la Prefettura di Palermo, per manifestare contro il caro vita e l’inazione della politica, che cerca di mitigare ma non risolve il problema.
Sono lavoratori, disoccupati, ex cantieristi, precari, che hanno deciso di fondare la campagna “Insorgiamo contro il caro vita” con delle motivazioni chiare a tutti: “Il caro vita sta colpendo soprattutto le classi popolari e i loro redditi, perché da diversi mesi c’è stato un aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime energetiche, parliamo di gas, benzina, elettricità, che a catena si è riversato sui beni di prima necessità alimentari, infatti, abbiamo visto aumenti anche nel prezzo del pane – spiega a Qds Alessio Celano, portavoce del movimento -. Siamo una composizione sociale di lavoratori e disoccupati per manifestare contro questi rincari e contro l’inazione della politica, che niente sta provando a fare, se non con misure tampone che non risolvono il problema alla radice.
Noi vogliamo che siano difesi i diritti dei lavoratori, che vengano bloccati gli sfratti, che sia annullata la tassa sui rifiuti per tutte quelle fasce di persone che non possono permettersi di pagare. Inoltre, chiediamo che vengano prese tutte le misure necessarie nel breve, nel medio e nel lungo termine attraverso una riflessione seria sul nostro modello energetico.
È arrivato il momento di emanciparsi, una volta per tutte, dall’energia fossile e di puntare sulle fonti rinnovabili, che per altro oggi sappiamo essere anche economicamente più convenienti. Quindi siamo in piazza per manifestare contro l’inazione dei governi e della politica a tutti i livelli”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Nadia Lo Iacono, del “Movimento dei Nastrini” e sindacato Cub Territorio: “Noi siamo in pizza per richiedere alle istituzioni un lavoro, soprattutto alla luce del progetto nazionale GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) che prevede di formare disoccupati, percettori di reddito e simili, a seguito del quale è prevista un’assunzione.
In Sicilia sono già arrivati i 100 milioni di euro destinati al progetto, ma di fatto la Regione non ha ancora attivato la formazione e tantomeno i percorsi di per l’introduzione al lavoro, quindi, ci sentiamo presi in giro perché viviamo tutti una condizione abbastanza precaria – precisa -. Molti di noi siamo percettori di reddito, che è una misura che ovviamente ci aiutando parecchio, ma noi vogliamo lavorare e quello che si trova in giro è soltanto sfruttamento o contratti in nero.
Chiediamo alle istituzioni di muoversi da questo punto di vista e abbiamo aderito alla campagna contro il caro vita, perché viviamo quotidianamente una situazione precaria. È aumentata la luce, il gas e i generi alimentari, ci chiediamo come sia possibile dato che le condizioni di vita dei palermitani e dei siciliani in genere si stanno abbassando notevolmente”.
Sonia Sabatino