In fase di discussione, ancora una volta, il tema dell'introduzione del salario minimo nel nostro Paese
È aperto ormai da giorni in Italia il dibattito sulla possibile introduzione del salario minimo, misura portata avanti per diversi anni dal Movimento 5 Stelle e ribadita, nelle ultime ore, dal suo leader Giuseppe Conte in occasione della sua visita a Palermo.
L’argomento è in fase di discussione in queste settimane tra Parlamento UE e Stati membri, dopo che un anno e mezzo fa la Commissione europea aveva effettuato il primo varo del testo.
Ma cos’è il salario minimo e come funziona?
Cos’è il salario minimo
Il salario minimo è una retribuzione minima tutelata dalla legge che andrebbe a fissare una soglia base di stipendio al di sotto della quale un datore di lavoro non potrebbe retribuire un dipendente.
Come detto, la norma è attualmente sotto osservazione da parte dell’Unione Europea, poiché non esiste una legislazione unitaria che la regolamenta.
Il salario minimo in Italia
Sono 21 su 27 i Paesi aderenti all’UE che prevedono una legge a tal proposito, mentre i rimanenti 6 (tra cui l’Italia) non forniscono alcuna tutela legislativa per il lavoratore.
A riprendere il tema, nel nostro Paese, è stata di recente l’ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, la quale ha ribadito l’importanza dell’introduzione del salario minimo in Italia a ridosso del Primo Maggio, Festa dei Lavoratori.
In Italia la proposta è quella di garantire contratti di lavoro con una paga non inferiore ai 9 euro l’ora. In altri Paesi come la Germania, invece, si sta pensando di incrementare la paga fino a 12 euro l’ora.
Coro di voci a favore
Nei giorni scorsi il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha espresso parere favorevole alla possibile introduzione del salario minimo in Italia. Per Letta, infatti, è necessario seguire proprio la linea di Germania e Australia, Paesi – a dire dell’ex Premier – “simili” al nostro.
L’ipotesi è stata sostenuta anche dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, definendo il salario minimo come “una buona cosa” se “ben studiato”.