Il voto a Palermo verso la normalità. Viene ricordato il caso dell'election day del 13 maggio 2001, quando a causa di ritardi nelle votazioni si votò fino a notte fonda
Presto le operazioni di voto saranno regolari in tutte le 600 sezioni cittadine di Palermo. Lo fanno sapere fonti del Viminale.
I seggi non costituiti a Palermo per la rinuncia dei presidenti – e che non sono stati sostituiti – sono stati accorpati alle sezioni già operanti dove è in corso la votazione. E’ quanto si legge in una disposizione del Viminale, a firma del capo Dipartimento.
A norma vigente non si possono cambiare gli orari di apertura dei seggi, operazione, spiegano fonti ministeriali, che si potrebbe fare soltanto emanando una nuova legge: tuttavia, nei seggi aperti in ritardo, gli elettori che si troveranno in fila alla chiusure dei seggi potranno votare oltre le 23.
Il caso del 2021, si votò fino a notte fonda
Viene ricordato il caso dell’election day del 13 maggio 2001, quando a causa di ritardi nelle votazioni si votò fino a notte fonda.
Elezioni caos a Palermo, la cronaca della mattinata
Urne aperte in Sicilia a partire dalle ore 7 di stamane per i cinque quesiti referendari e nell’isola si vota anche per il rinnovo degli organi elettivi in 120 Comuni, compresi Palermo e Messina.
A Palermo votazioni in ritardo in 50 seggi
A Palermo è caos: si sarebbero dovute aprire le porte agli elettori alle ore 7 – il voto è consentito soltanto oggi fino alle 23 – ma finora sono una cinquantina le sezioni elettorali dove mancano ancora i presidenti per insediare il seggio, con gli scrutatori in attesa.
La gente è fuori dai seggi e vuole votare
Attualmente circa 50 seggi non sono ancora aperti ma stiamo notificando altrettante nomine” dice all’ANSA Antonio Le Donne, segretario generale del comune di Palermo. Il caos è cominciato ieri pomeriggio, quando in molte sezioni dislocate all’interno delle scuole non si sono potuti insediare regolarmente i seggi per mancanza di presidenti.
Venerdì scorso era partito il forfait dei presidenti di seggio
Le prime avvisaglie sul forfait si erano avute già venerdì con il comune di Palermo che aveva fatto appello agli ordini professionali di avvocati e dottori commercialisti per reperire professionisti da impiegare come presidenti: tutti mobilitati a partire dalla prefettura, ma le adesioni dell’ultimo minuto non sono state sufficienti a colmare in tempo il vuoto che si è determinato.
Colpa della finale del Palermo?
Stasera, tra l’altro, allo stadio “Renzo Barbera” la squadra di calcio del Palermo giocherà la finale di Play off serie C con il Padova per la promozione B ed è previsto il pienone con oltre 34mila spettatori.
Proprio la concomitanza con le elezioni aveva suggerito la possibilità di un rinvio della partita, anche a causa delle previste defezioni da parte di molti tifosi pronti a rinunciare alla nomina a scrutatore o presidente di seggio pur di non perdere l’occasione di assistere all’incontro e festeggiare la promozione, ma la Prefettura aveva deciso di confermare la data dell’evento sportivo.
Lo sfogo di una scrutatrice: “Siamo in attesa del presidente, noi prigionieri al seggio”
“Siamo in attesa di un presidente che non è mai arrivato. Siamo stanchi, disperati: basta”, si sfoga con l’ANSA Marcella Garbini, 49 anni, tra le centinaia di persone bloccate nelle scuole, sedi elettorali. La donna è scrutatrice nella sezione 196, che si trova nell’istituto comprensivo Cruillas in via Salerno, periferia di Palermo: uno dei seggi rimasti vacanti per la rinuncia del presidente che era stato designato.
“Siamo praticamente sequestrati ed è chiaro che non ci possiamo allontanare perché rischiamo una denuncia penale per abbandono di seggio elettorale – dice Marcella – Ci hanno ripetutamente assicurato che il presidente sarebbe arrivato: finora ancora non si è visto nessuno”. La donna racconta che “ci sono due dipendenti comunali con noi scrutatori sono stati gentili ma anche loro dipendono dalle decisioni che arrivano delle Palazzo delle Aquile”. “Abbiamo anche chiamato la Prefettura per chiedere informazioni – aggiunge – Ci hanno detto di avere pazienza, ma sono trascorse quasi 10 ore. Ma fino a che punto sarà possibile? Ci ritroviamo qua senza ancora avere preso possesso della sezione e rischiamo seriamente di lavorare tutta la notte se riusciranno a trovare un presidente. E poi si proseguirà per tutta la domenica”.
“Sembra una commedia dell’assurdo. Siamo prigionieri al seggio”, conclude.
Denunciati i presidenti “disertori”, atti in procura
Lo fa sapere l’amministrazione comunale di Palermo fa sapere che: “In relazione alla situazione determinata dalla rinuncia da parte di soggetti nominati a svolgere la funzione di presidenti del seggio, mentre si sta cercando di ovviare alle conseguenze di questo irresponsabile comportamento, l’amministrazione comunale sta inviando gli atti alla Procura della Repubblica per ogni azione di competenza finalizzata all’accertamento di responsabilità di natura penale”.