Il futuro della Zona Falcata fra intoppi e cambi di strategia - QdS

Il futuro della Zona Falcata fra intoppi e cambi di strategia

Il futuro della Zona Falcata fra intoppi e cambi di strategia

sabato 02 Luglio 2022


Niente da fare per il vecchio progetto di ricostruzione dell’edificio che ospitava il Teatro in Fiera, ma continua l’impegno dell’Autorità di sistema portuale finalizzato al recupero funzionale di tutta l’area

MESSINA – Non sarà ricostruito l’edificio che ospitava il Teatro in Fiera e che doveva contenere uno spazio per congressi ed eventi e gli uffici dell’Autorità portuale di sistema dello Stretto. È arrivata adesso l’ufficialità ma già a maggio il presidente dell’Adsp Mario Mega lo aveva preannunciato in un’intervista al QdS.

L’ultimo nodo da sciogliere riguardava l’appalto in corso e la possibilità di assegnare i lavori al terzo classificato, lavori iniziati ma bloccarti ormai da mesi. Una serie di valutazioni avevano portato Mega a rivedere un progetto del 2009 che era stato portato avanti dalla soppressa Autorità portuale di Messina e approvato nel 2019 che prevede la ricostruzione dell’edificio nella stessa posizione di quello preesistente, disposto longitudinalmente alla linea di costa. Questa scelta, dopo il lungo confronto con le varie componenti della città, promosso dall’Adsp era stata ritenuta troppo impattante dal punto di vista della fruizione della vista del mare. Nello stesso tempo, come spiegato da Mega, non si era manifestata alcuna preferenza a conservare in tutta l’area oggetto di intervento la funzione per uffici e terziario preferendo quelle previste dal nuovo Piano regolatore e cioè quelle culturali, ricreative e turistiche.

In ultimo ci sono i contenziosi aperti dagli esclusi all’aggiudicazione della gara. Dopo lo stop ai primi due raggruppamenti temporanei di imprese nella graduatoria di gara non è stato possibile aggiudicare l’appalto nemmeno alla terza classificata, che ha ritenuto i prezzi di contratto non più remunerativi alle attuali condizioni del mercato dei materiali e dei lavori. Nei giorni scorsi l’Ente ha quindi disposto la revoca della procedura di gara ritenendo a questo punto il progetto non più sostenibile dal punto di vista economico per le imprese di costruzione che vi avevano partecipato.

L’Adsp avrebbe potuto procedere all’aggiornamento dei prezzi e alla pubblicazione di una nuova gara di appalto confermando la volontà di realizzare l’opera progettata e già provvista di tutte le autorizzazioni necessarie, ma ha ritenuto che questo sarebbe andato in conflitto con le aspettative diffuse emerse durante il confronto con la cittadinanza e ha preferito lasciare al concorso di progettazione, che si svilupperà nei prossimi mesi, valutare sia la posizione che la destinazione funzionale del volume edilizio da ricostruire nell’ambito della complessiva riqualificazione di tutta l’area.

Ma all’Autorità di sistema serve riavviare un percorso per la realizzazione di nuovi uffici, ancora più necessari rispetto al momento dell’avvio del progetto, per l’importante percorso di crescita avviato che porterà quasi a triplicare il proprio personale nei prossimi anni. È stato quindi incaricato uno studio di progettazione internazionale, con sede anche a Pace del Mela, per elaborare un progetto di fattibilità tecnico-economica per realizzare, in un’area demaniale della zona Falcata utilizzabile subito allo scopo, un edificio dove insediare le funzioni già previste con l’intervento nell’area della ex fiera oltre a spazi destinati agli operatori portuali per attività sia di rappresentanza che per lo sviluppo e gestione della portualità e dei servizi connessi.

“La fase di confronto con la cittadinanza e le istituzioni – sottolinea Mega – svoltasi alla vigilia dell’avvio del concorso di progettazione del waterfront tra i torrenti Boccetta e Annunziata aveva fatto emergere delle situazioni che non potevano lasciarci indifferenti. Questa scelta conferma la volontà del nostro Ente di procedere per una reale riqualificazione di tutta l’area Nord dell’ambito portuale di Messina sviluppando le funzioni previste dal Piano regolatore portuale vigente senza tuttavia comprimere le esigenze di crescita del nostro Ente ma anzi rilanciandole con la previsione di consentire anche lo svolgimento di ulteriori funzioni a servizio della crescita del porto”.

“In più – ha concluso il presidente dell’Adsp – la decisione di intervenire nella zona Falcata vuole essere un segnale di grande attenzione verso quell’area, che dovrà nel futuro tornare a essere un luogo di aggregazione e di sviluppo della portualità in sinergia con le funzioni urbane che la centralità dell’area comporta”.

Lina Bruno

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