Il tavolo Tecnico del Comune è al lavoro sulle nuove regole: si tenta di mediare tra le proteste dei residenti, esasperati dai rumori, e le necessità dei titolari di locali notturni
MESSINA – Come fare convivere il desiderio di divertimento e svago di giovani e meno giovani con il diritto al riposo dei residenti? Un equilibrio che si insegue ogni estate quando i locali della riviera Nord prendono vita con musica e ballo fino a tarda notte ma anche d’inverno con dehors di bar e ristoranti del centro storico presi d’assalto nei fine settimana.
Difficile trovare una soluzione che accontenti tutti, da una parte ci sono le associazioni dei residenti che reclamano regole certe e controlli, dall’altra i titolari dei locali con accanto Confcommercio e Confesercenti che reclamano un sistema da costruire già dai prossimi mesi che possa valorizzare le tante risorse del lungomare e avvicinare Messina alle più importanti città turistiche. L’ordinanza su cui sta lavorando il tavolo tecnico del Comune, voluto dal sindaco Federico Basile e dall’assessore Dafne Musolino, e che sarà emanata nei prossimi giorni, interviene sull’onda delle proteste dei residenti che parlano di musica e karaoke a volume altissimo fino a tarda notte, auto parcheggiate ovunque che bloccano la circolazione e ersino ingressi di abitazioni. Carmelo Picciotto presidente di Confcommercio Messina e componente del consiglio nazionale Fipe vorrebbe invece che il problema fosse affrontato in modo strutturale.
“Le misure – dice Picciotto – che devono essere privilegiate sono quelle che favoriscono la socialità come ad esempio consentire la musica di sottofondo. Intimare di spegnere all’una significa fare andare via i clienti molti quei quali giovani che si sposterebbero in locali della provincia che non hanno restrizioni e questo è controproducente non solo per il business dei nostri locali ma soprattutto per la sicurezza stradale messa a rischio dalla guida dopo l’uso di alcol. Affrontiamo il problema a partire da settembre ma in maniera complessiva parlando di viabilità, sicurezza, parcheggi, decoro urbano oltre che di orari e limiti che comunque devono essere posti. Va bene nei lidi le serate ed eventi speciali dove si canta e si balla ma non si può aprire uno stabilimento e trasformarlo in discoteca. Tolleranza invece per la musica di sottofondo che favorisce l’aggregazione, la voglia di incontrarsi”.
L’ordinanza secondo le indicazioni iniziali prevede che le attività legate alla musica possono essere avviate non prima delle 21, quindi non più di pomeriggio. Chi non ha licenza, e sono la maggior parte nella riviera nord, e aprono alle serate con una “Scia”, certificazione di inizio attività con eventi occasionali, con meno di 200 persone dovrà spegnere la musica all’una di notte e soprattutto non potrà far ballare i suoi ospiti. Chi ha la licenza, sono in 5, potrà fare discoteca sino alle tre. è probabile che si facciano degli aggiustamenti anche perché l’Amministrazione ha coinvolto tutti i soggetti interessati.
“Sono contento di questa apertura da parte del sindaco Basile che ha parlato anche di autoregolamentazione – continua Picciotto – un presupposto per potere fare bene in futuro com’è stato per i grandi concerti che hanno richiamato a luglio migliaia di persone e in cui Messina si è dimostrata per organizzazione e livello di sicurezza garantiti all’altezza della situazione”.
Delle perplessità su questa ordinanza le evidenzia Dario Carbone consigliere comunale di FdI. “Non comprendendone la motivazione, chiedo che venga eliminata la previsione per cui i locali della riviera possano avviare attività legate alla musica soltanto a partire dalle ore 21 e non più anche nelle ore pomeridiane come avviene da anni a Messina come in centinaia di altre località turistiche e balneari anche della nostra provincia. Non lamentiamoci se la nostra città non viene considerata una città per giovani e se nel periodo estivo vengono predilette altre mete. Spero che l’Amministrazione possa evitare di compiere un errore così marchiano e tendere la mano ai tantissimi gestori di attività che con importanti sforzi ed investimenti hanno programmato una stagione di ripresa dopo gli anni bui della pandemia”.
“Non dimentichiamo – conclude – Carbone – che le attività commerciali e ricreative rappresentano una fetta importantissima di economia cittadina che va salvaguardata”.