In vista delle elezioni del 25 settembre, la situazione è complessa in Sicilia. Tutte le forze politiche principali sono in agitazione e in attesa di risposte.
Una campagna elettorale fatta di sorprese e colpi di scena in Sicilia. I partiti sono in subbuglio tra alleanze saltate o a rischio, c’è confusione sui nomi dei candidati e l’Election Day è tra poco più di un mese, il 25 settembre.
In uno dei primi giorni d’autunno si voterà sia per scegliere il nuovo presidente della Regione – dopo le dimissioni appositamente rassegnate da Nello Musumeci per permettere un solo ritorno alle urne per i siciliani – che per rinnovare il Parlamento nazionale dopo la fine del Governo Draghi.
Chi sarà il nuovo governatore siciliano? Quale partito risulterà primo nel Paese? Vincerà l’astensionismo, come prevedono alcuni sondaggisti? Sono queste le domande che la popolazione si chiede in attesa di sapere come i partiti – sia del centrodestra che del centrosinistra – riusciranno a sbrogliare la grande matassa di dubbi e incertezze. E, naturalmente, di conoscere l’esito delle elezioni più problematiche della storia recente.
Ecco gli ultimi sviluppi della campagna elettorale siciliana.
Campagna elettorale in Sicilia: la situazione nei partiti
Momenti difficili sia per il centrodestra che per il centrosinistra in Sicilia. Il primo propone nomi ma non sembra aver ancora ufficializzato niente; il secondo risente dello “strappo” tra Pd e M5S a livello nazionale.
M5S e l’ultimatum al Pd
Nelle scorse ore, i pentastellati siciliani hanno richiesto un incontro con la candidata della coalizione progressista, Caterina Chinnici. Il candidato di “Sicilia Vera”, Cateno De Luca, aveva previsto il ritiro della figlia del noto magistrato antimafia oggi, ma su questa indiscrezione ancora nessuna ufficialità. Anzi, Caterina Chinnici si mostra aperta al confronto con le parti coinvolte sul programma.
Nel frattempo, il M5S, però, non ignora la crisi dell’alleanza con il Partito Democratico a livello nazionale e propone un elenco di 9 punti fondamentali per mantenere in vita il rapporto almeno in Sicilia. Tra questi punti ci sarebbe anche il “no” agli inceneritori.
Il leader nazionale dei pentastellati – Giuseppe Conte – ha lasciato al M5S siciliano la scelta sul da farsi. E il Movimento sembra voler tentare la via del dialogo con i democratici. “Possiamo andare avanti assieme, ma solo a patto che sui temi siciliani ci sia un impegno ferreo da parte di Caterina Chinnici e degli alleati”, ha dichiarato il referente regionale dei pentastellati, Nuccio Di Paola.
I tempi di questo “dialogo”, però, sono abbastanza stretti – serve il simbolo del candidato o della candidata presidente entro il 14 agosto – e l’esito del colloquio tra le due forze politiche non è scontato. Qualora la coalizione progressista si rompa, il M5S dovrà indicare il proprio candidato. In quel caso, probabilmente il nome sarebbe quello di Barbara Floridia, già candidata alle primarie del centrosinistra in Sicilia.
L’appello a Caterina Chinnici: “Serve ricambio generazionale”
A Caterina Chinnici è rivolto un manifesto-appello scritto da Mari Albanese e Giovanni Tarantino reso noto da Ansa nelle scorse ore. Un appello a cambiare la situazione in Sicilia, con l’attenzione a temi ritenuti trascurati in passato, e a una politica più vicina ai giovani.
“Il manifesto, scritto da me e da Giovanni Tarantino, in poche ore ha già raccolto centinaia di adesioni dal mondo della cultura, della scuola, della politica, dell’imprenditoria, dell’arte. Si tratta di un appello per sollecitare un ricambio generazionale e un impegno su alcuni temi specifici. Lo abbiamo rivolto alla candidata dei progressisti alla Presidenza della Regione Caterina Chinnici, ma lo rivolgiamo a tutti coloro che sentono il bisogno di una politica aperta ai giovani e ai talenti“, ha scritto Mari Albanese.
Il “nodo” del centrodestra
La campagna elettorale in Sicilia non è pacifica neanche per il centrodestra. Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, commenta: “Cerchiamo una soluzione vincente“. E propone il nome di Stefania Prestigiacomo come possibile candidata alla presidenza regionale.
“In Sicilia siamo la forza politica più consistente e riteniamo di avere il diritto di prelazione”, ha sottolineato Tajani durante una conferenza stampa a Roma. Tuttavia, il coordinatore di Forza Italia ha anche precisato che il partito non ha alcuna intenzione di avviare litigi nell’ambito del centrodestra sul tema “candidato” in Sicilia.
Da Milano, invece, “gelano” il clima elettorale le dichiarazioni di Matteo Salvini. “In Sicilia decidono i siciliani. Non i milanesi o i romani”, ha dichiarato il leader della Lega sottolineando però l’importanza dell’unità del centrodestra come “valore, sia in Sicilia che in Lombardia”.
Questa stessa posizione è sposata dal leader dell’UdC, Decio Terrana. Dopo il vertice del centrodestra di ieri, Terrana ha confermato che la coalizione di centrodestra ha stabilito le linee guida in vista delle Regionali. “Abbiamo superato qualsiasi divergenza di vedute per amore della nostra terra e trovato un punto di convergenza condiviso incondizionatamente”, ha spiegato. Ha poi sottolineato, come il presidente dell’Ars Miccichè, che “non esistono veti o preclusioni“. Neanche per la possibile ricandidatura di Nello Musumeci, a quanto pare.
Cateno De Luca: “Ho già vinto le elezioni”
La campagna elettorale più lunga in Sicilia è stata senza dubbio quella di Cateno De Luca. Il leader di “Sicilia Vera“, dopo la rottura con Giarrusso dovuta a “diversità di vedute”, ieri ha presentato i candidati del partito alla Camera e al Senato.
L’ex sindaco di Messina non sembra avere dubbi sulla riuscita della sua missione: diventare “sindaco di Sicilia“. “Praticamente ho già vinto”, sono state le sue parole dopo il commento sulla situazione problematica sia del centrodestra che del centrosinistra in Sicilia.
Il futuro della campagna elettorale in Sicilia
Non c’è molto tempo prima dell’Election Day in Sicilia. E non c’è molto tempo prima che i partiti si trovino costretti a ufficializzare tutti i nomi. Le prossime ore e questa settimana pre-Ferragosto saranno decisive per chiarire il quadro delle forze politiche in gioco e iniziare seriamente a fare campagna elettorale.
Si attende l’esito del dialogo M5S-Pd, ma anche la decisione del centrodestra unito per poter inaugurare una corsa alle presidenziali decisamente complessa (per quanto breve).