La deficienza della politica - QdS

La deficienza della politica

La deficienza della politica

Giovanni Pizzo  |
giovedì 15 Settembre 2022

Se tu non mi dai una chiara e facile capacità di esprimere le mie scelte perché dovrei partecipare a questo gioco truccato?

Oggi Gustavo Zagrebelsky su un noto quotidiano argomenta con grande efficacia e precisione di analisi sull’immaturità della politica, in particolare sulla enorme confusione, da girandola impazzita, di leggi elettorali, quasi sempre farlocche, utilizzate in questi trent’anni.

Tutte queste leggi, sempre fatte con il ricorso al voto di fiducia, vengono sempre fatte con l’intento di crearsi un vantaggio sull’avversario politico di turno, dimostrando l’immaturità della democrazia italiana. Lui mette il punto di svolta negativa dopo il referendum Segni. Non dichiara cosa pensava di quel referendum, che fu la prima crepa al populismo e che minò la imbolsita democrazia rappresentativa. Poi tangentopoli allargò la crepa, e fu il Vajont della politica italiana.

Per arginare l’inondazione, che aveva ucciso buona parte dei partiti in cui si articolava l’arco costituzionale, alcuni insigni giuristi decisero che era tempo di cambiare la legge elettorale, verso una svolta maggioritaria che consentisse ad una cospicua minoranza di raggiungere la maggioranza dei seggi del parlamento. Ed arrivò il Mattarellum, pensato a sinistra, nella gioia assoluta della pomposa macchina da guerra, fece vincere Berlusconi. Oggi, sottolinea il decano dei costituzionalisti, un’altra truffalda legge elettorale, pensata e gestita a sinistra, il Rosatellum, dal nome del capogruppo del PD ai tempi di Gentiloni, rischia di favorire l’ascesa di un destra-centro. Zagrebelsky la mette su una metafora musicale, ma il dialetto siciliano è più incisivo in questo caso: “annarono pi futtiri e funnu futtuti”.

L’analisi del giurista piemontese è netta. Questa legge non lascia alcuna libertà di scelta ai cittadini, che nella quota proporzionale non hanno nemmeno la possibilità di scelta dei loro rappresentanti. O ti mangi la minestra o salti la finestra. Ossia ti escludi dalla partecipazione democratica non votando. Opzione che convince sempre più cittadini. Se tu non mi dai una chiara e facile capacità di esprimere le mie scelte perché dovrei partecipare a questo gioco truccato?

La legge, che Zagrebelsky viviseziona, non è un mostro, è un trucco della democrazia in quanto serve solo alle segreterie politiche, e non alla politica, sfera enormemente più ampia, per reclutare sodali ed accoliti in danno al libero principio di rappresentanza democratica.

Ma aggiungo, rispetto all’analisi professorale, che c’è stata anche una grande immaturità dei giuristi che negli ultimi trent’anni, già al tempo della Nouvelle Vague del populismo di Mario Segni, si sono sperticati, a volte arrampicandosi sugli specchi della Costituzione, per giustificare un nuovismo giureconsulto, dando sponda a concetti pseudo giuridico-politici.

Se si facesse un referendum sulla comprensione dei cittadini sul come si vota la percentuale di comprensione, anche nei ceti sociali più formati ed abbienti, sarebbe al di sotto del 30%.

Di fatto una legge truffa che non serve ai cittadini ma bensì a 6/7 persone in Italia per crearsi delle bande parlamentari.

Ma i giuristi italiani dov’erano al tempo dell’approvazione del Rosatellum? In vacanza al Sestriere? A Sabaudia?

Cosi è se vi pare.

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