Oggi non riusciamo a garantire una vita, che è uguale per valore e rispetto a qualunque vita
Qualunque vita è importante, quella di ciascuno di noi, nessuna esclusa. Lo Stato di diritto serve a questo, a dare valore primario e pari opportunità a qualunque cittadino, a maggior ragione in uno Stato occidentale. Ma così non è. Oggi non riusciamo a garantire una vita, che è uguale per valore e rispetto a qualunque vita.
Il fatto è disarmante, un uomo è scomparso sul traghetto tra Lampedusa e Porto Empedocle. Scomparso significa che si è lanciato in mare. Chi era questo uomo, questa persona scomparsa? Non era un Federico Caffè, o un Ettore Majorana, se lo fosse stato le pagine dei giornali sarebbero piene di appelli e congetture. Verrebbero scritti coccodrilli e retroscena, la loro esistenza assurgerebbe a maggior valore e significatività. Invece, Pietro Amato, si chiamava così il ragazzo scomparso, pare che fosse Nessuno, senza l’astuzia di Ulisse, un povero Cristo che veniva trasferito per un Tso in un presidio sanitario fuori dall’isola.
Una vita senza significato, una statistica medica o sociale. Il trasferimento tramite eli o aereo soccorso non era disponibile o non era stato giudicato congruo. La salute mentale non reca l’urgenza di un pericolo di vita. Ed intanto una vita si è persa. Nell’isola, la frontiera dell’Europa, sempre sotto stress per l’afflusso dei migranti, c’è solo un poliambulatorio e un Pta, non ci sono comunità terapeutiche, dove poteva essere curato o riabilitato l’uomo senza diritti, il ragazzo Nessuno.
Se nasci a Milano sul piano della Salute, non solo mentale, hai dei diritti garantiti sul piano costituzionale. Se nasci a Lampedusa la costituzione puoi usarla spesso per avvolgere il pesce appena pescato. Se ne fa un uso più utile, rispetto al suo fondamentale esercizio di tutela del diritto. A Lampedusa se sei schizofrenico o paranoico rischi di morire per un trasferimento. Ovviamente verrà aperta un’inchiesta, sulla necessità del Tso, sulle procedure di trasferimento tramite il personale sanitario. Intanto l’uomo si è buttato in mare, quel Mare Nostrum di cui oggi vantiamo addirittura un Ministro. E quel mare, quel Canale di Sicilia lo ha inghiottito, come i mostri marini dentro la sua mente, anche se noi auspichiamo, per lavarci la coscienza di cittadini distratti e ignavi, che fossero sirene.
Lampedusa ancora una volta non è Italia, e non per i migranti che sono il pallino di alcuni, ma perché i diritti elementari dei suoi abitanti sono ferocemente negati. Anzi rinnegati. Lampedusa, la Porta d’Europa di Paci auspicate e non costruite, deve avere la presenza reale dello Stato, ci devono essere tutte le strutture sanitarie adeguate, presidi ospedalieri, CTA, di qualunque parte d’Italia. Pare che il numero di assistiti da parte dell’ambulatorio di igiene mentale dell’Asp sia un numero elevatissimo, ma siamo rimasti ciechi e sordi, considerandoli figli di un Dio Minore.
La vita non è uguale per tutti, ne tutti hanno gli stessi diritti. La vita vale meno, infinitamente meno, senza quel ragazzo a Lampedusa.
Cosi è vi pare. E personalmente a me non pare sia giusto. Proprio per niente.