Il commento del presidente della Confederazione Italiana Agricoltori Sicilia Orientale con sede a Catania, Francesco Favata, e il responsabile Area Vegetale Giuseppe Di Silvestro
La scorsa settimana ha tenuto banco nella provincia di Catania il via libera da parte del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, alla richiesta di dichiarazione di calamità naturale per i danni alle produzioni agricole causati dalla siccità che ha colpito la provincia del capoluogo etneo fino al 31 luglio 2022.
Il tutto è arrivato dopo una proposta da parte del Dipartimento Regionale dell’Agricoltura e lo stesso presidente ha sottolineato come ciò sia fatto prima di tutto per venire incontro alle istanze fatte dalle imprese agricole colpite dalla siccità, in termini soprattutto di riconoscimento di sostegni economici.
“Limitare i danni prima di tutto”
Una vera e propria boccata d’ossigeno per buona parte del comprensorio del capoluogo etneo, che in particolar modo nella zona della Piana di Catania vanta numerose eccellenze riguardo a prodotti agrumicoli e a prodotti di colture arboree, come quelle vinicole.
I danni stimati sono infatti pari a 208 milioni di euro e abbiamo già visto come l’intera Isola sia sempre più simile a un deserto a causa delle alte temperature della seconda parte di ottobre e di questi primi giorni di novembre, con l’alto numero di incendi a “condire” lo scenario.
Lo scorso mese di luglio però abbiamo visto anche come per la Sicilia quest’anno gli effetti siano stati meno dannosi grazie agli oltre 572 milioni di metri cubi di acqua contenuti negli invasi e a complicare la situazione ci pensa l’annosa obsolescenza delle strutture idriche, di cui i dati emblematici sono la perdita di acqua di oltre il 40 % e le 26 dighe non collaudate in tutta l’isola.
Le speranze degli addetti ai lavori
Le speranze di invertire la tendenza almeno all’interno della provincia etnea però non mancano e a tal proposito abbiamo sentito il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori Sicilia Orientale con sede a Catania, Francesco Favata, e il responsabile Area Vegetale dello stesso sindacato, Giuseppe Di Silvestro.
Il primo ha detto come la dichiarazione dello stato di calamità naturale fosse particolarmente attesa, come l’aumento dei prezzi abbiamo rappresentato il “leit motiv” delle richieste delle aziende agricole e come in vista della stagione invernale si speri che le piogge siano più moderate.
Il secondo pone l’attenzione sulla campagna degli agrumi, partita a rilento, con particolare attenzione alle speculazioni sul loro commercio.
Giuliano Spina