Diverse le indiscrezioni emerse al termine del vertice di Governo sulla manovra. Giorgetti predica "prudenza", lunedì testo in CdM.
Il Governo Meloni lavora alla prossima Manovra che sarà presentata il Consiglio dei Ministri in agenda per lunedì 21 novembre. In occasione del vertice della maggioranza che si è tenuto ieri sera si è discusso delle diverse misure che potrebbero essere contenute nel documento finale.
Tra le varie ipotesi sul tavolo figurano la riduzione o l’azzeramento dell’Iva su pane, latte, pasta, prodotti dell’infanzia e assorbenti, insieme all’introduzione di Quota 103 per le pensioni (41 anni di contributi e 62 di età), alla proroga di Ape sociale e di Opzione donna e il taglio del cuneo fiscale di tre punti anziché due.
Secondo alcune indiscrezioni, il Governo potrebbe accantonare l’idea del rientro dei capitali dall’estero, pur mantenendo viva l’ipotesi di un intervento sulle cartelle fino al 2015. Per queste si parla di riduzione o stralcio per gli importi che non superano i mille euro, mentre per quelli superiori si profila una riduzione di sanzioni e interessi al 5%.
Dal caro bollette al bonus figli numerosi
Un altro grande capitolo della Manovra riguarderà il caro bollette, con l’esecutivo che ha più volte ribadito di volere impiegare la maggior parte delle risorse per sostenere famiglie e imprese. In questo senso le risorse da impiegare in sostegni sono quantificate in 21 miliardi circa sui 30 miliardi totali a disposizione.
In manovra troveranno spazio anche misure a favore natalità. Previsto un raddoppio da 100 a 200 euro della maggiorazione forfettaria dell’assegno unico universale per i nuclei familiari composti da quattro o più figli e 100 euro per figli gemelli fino al terzo anno d’età.
In fase di valutazione anche l’introduzione di un fondo da 68 milioni di euro, a partire dal 2023, per i centri estivi per i più giovani. Inoltre, le risorse non spese potrebbero essere impiegate per il rifinanziamento dei centri antiviolenza e le case rifugio.
Flat tax e Reddito di Cittadinanza
Per quanto concerne il capitolo flat tax, si va verso un’estensione. La soglia crescerà da 65mila euro a 85mila euro. Ciò varrà soltanto per gli autonomi, mentre per i dipendenti si valuta la riduzione della tassazione sui premi di produttività. Probabile anche una tassazione sulle consegne a domicilio per favorire il commercio di prossimità.
Il Reddito di Cittadinanza non dovrebbe essere cancellato, ma subirà un forte snellimento per impiegare altrove le risorse “risparmiate”. Le coperture saranno infatti destinate alle pensioni e viene valutata l’ipotesi di una stretta per limitare il sostegno soltanto ai cittadini residenti in Italia.
Recentemente il premier Giorgia Meloni aveva annunciato l’intenzione del Governo di escludere dalla ricezione del sussidio tutti quei cittadini al di sotto dei 60 anni.
Al termine del vertice il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha parlato di un incontro “interlocutorio, ho rappresentato un quadro di prudenza e confido nel fatto che le forze politiche con responsabilità sosterranno questo approccio”.