Il consigliere del secondo municipio ha perso un fratello. L'appello alla prudenza e la denuncia.
L’ordinanza, puntualmente disattesa, la cera ancora in strada e la combo con il maltempo. Anche quest’anno scoppia la polemica dopo le festività agatine e sulla presenza dei cerei accesi durante la processione, nonostante il divieto imposto da Palazzo degli elefanti.
Torcioni accesi: la polemica
La questione era già esplosa all’indomani della tre giorni dedicata a Sant’Agata, per via dei danni causati dal fuoco in piazza Stesicoro – dove i torcioni hanno provocato l’incendio del maxischermo, danneggiando anche alberi, lampioni e annerendo una delle colonne dell’anfiteatro romano – e in piazza Borgo. Ma adesso torna prepotentemente, di fronte all’ondata di maltempo che si sta abbattendo anche su Catania.
L’allarme di Damiano Capuano
A lanciare l’allarme sicurezza è Damiano Capuano, consigliere del secondo municipio e fratello di Andrea, morto proprio in seguito a un incidente causato dalla presenza delle cera sulle strade. “Quindi dopo la “festa” i residenti di alcune zone sono ostaggi fin quando non sarà tolta la cera (vietata, è bene ricordarlo, da un’ordinanza) – scrive Capuano su Facebook. Ma cosa ancora più grave: pensate a come saranno ridotte le strade, tutte, con l’allerta rossa…un mix letale di acqua e cera, pericolosissimo per pedoni, ciclisti, automobilisti e motociclisti. Un mix che 13 anni fa ha distrutto una vita, a me cara. Ed ogni volta, ogni anno, è una coltellata al cuore”.
Capuano: “Ordinanza inutile senza controlli”
Vietare e non vigilare, per Capuano, è inutile. “Preghiamo affinché non succeda nulla, perché queste situazioni sono quelle che dopo, qualora succedesse qualcosa, verrebbero chiamate “tragedie annunciate – sostiene. La soluzione sarebbe semplice: vietare i ceri e sanzionare, controllare, multare, denunciare”.