Il governo e l'Ars stanno pensando a un intervento per tutelare amministrativi e tecnici. Intanto, continuano le proteste.
“L’attuazione della rete territoriale di assistenza, con l’attivazione di case e ospedali di comunità e delle Centrali operative territoriali (Cot), fornirà un’occasione utile per il recupero delle professionalità rappresentate dal personale amministrativo e tecnico impiegato nell’emergenza Covid che, nell’immediatezza, non può essere inserito nelle piante organiche degli enti e delle aziende del servizio sanitario regionale pubblico – dichiara il presidente della Regione Renato Schifani -. Assessorato, governo regionale e Ars lavoreranno insieme per trovare, in tempi accettabili, la via amministrativa e legislativa più adeguata per raggiungere questo obiettivo, nel rispetto delle procedure di selezione per l’accesso alla pubblica amministrazione previste dalla nostra Costituzione”.
Si apre una speranza di lavoro per i tanti precari Covid con ruoli amministrativi e tecnici. Molti di loro oggi vedranno scadere il proprio contratto. Nessuna proroga, aveva detto ieri l’assessore Volo. E così, ora si pensa a un’altra soluzione.
“Andranno nelle strutture territoriali”
“Nelle strutture territoriali – aggiunge l’assessore alla Salute Giovanna Volo – è previsto che siano portate avanti attività di telemedicina e, soprattutto, il potenziamento e l’utilizzazione dei fascicoli personali elettronici, per questo siamo convinti che potremo valorizzare la preziosa esperienza sul campo di questi lavoratori”.
“Non dobbiamo gettare fumo negli occhi”
“Non è nostra intenzione gettare fumo negli occhi a nessuno – conclude il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno – ma dobbiamo lavorare in sinergia per avviare un percorso di stabilizzazione di questi lavoratori, che di fatto rappresentano ormai un bacino, prevedendo però criteri equi che rispettino anche i diritti acquisiti di quanti sono già precari nelle Asp da oltre dieci anni”.
Giorni di protesta
Le dichiarazioni delle massime istituzioni del governo e dell’Assemblea arrivano al culmine di giorni di protesta molto accesi e proprio in occasione della scadenza di circa tremila contratti di quei lavoratori assunti nel Sistema sanitario regionale durante la pandemia.
Anche oggi, i sindacati che rappresentano la Sanità pubblica, sono scesi in piazza, manifestando sia in Piazza Indipendenza che in Piazza Ottavio Ziino, sede dell’assessorato regionale alla Salute. Già ieri i lavoratori avevano manifestato contro il governo, chiedendo una proroga dei contratti e l’avvio delle procedure di stabilizzazione. Ma dalla riunione col governo era venuta fuori una “fumata nera”: “Nessuna proroga possibile per amministrativi e tecnici”, aveva spiegato l’assessore Volo anche attraverso una nota ufficiale. Adesso, si apre uno spiraglio per quei lavoratori.