Minacciati e sfruttati, soprattutto durante l'emergenza Covid: ecco i dettagli e la replica del presidente dell'Azienda.
Il personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Siracusa, coordinato dalla locale Procura della Repubblica, sta eseguendo una misura di controllo giudiziario di azienda nei confronti della società S.E.U.S. S.C.P.A. (Seus) che ha in gestione i servizi pubblici di assistenza e del pronto intervento del 118, all’interno dell’ambito territoriale della Regione Sicilia a intero capitale pubblico.
Le ipotesi di reato contestate sono lo sfruttamento dei lavoratori e la rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, poiché, in concorso tra loro, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, avrebbero ripetutamente sfruttato e intimidito i dipendenti Seus 118.
“Terremoto” al Seus 118 Sicilia, il blitz
Il 23 marzo, il personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Siracusa, a conclusione di attività investigativa effettuata con l’ausilio dello S.Pre.S.A.L. di Siracusa, avuta inizio nell’anno 2020 nel pieno dell’emergenza Coronavirus, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito una misura di controllo giudiziario di azienda, disposta il 16 marzo 2023 dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari di Siracusa, nei confronti della società Seus, con sede legale a Palermo Via Caduti senza Croce nr. 28, che ha in gestione i servizi pubblici di assistenza e del pronto intervento del 118, all’interno dell’ambito territoriale della Regione Sicilia a intero capitale pubblico.
Le ipotesi di reato contestate a 2 indagati sono lo sfruttamento dei lavoratori e la rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Gli indagati avrebbero, in concorso tra loro, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, impiegato come autisti soccorritori circa 180 dipendenti Seus solo nella provincia di Siracusa (fatti avvenuti agosto 2020/dicembre 2021):
- sottoponendoli a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno,
- intimidendoli con la contestazione strumentale di illeciti disciplinari in occasione delle segnalazioni di guasti alle ambulanze;
- instillando la paura di trasferimenti nelle sedi di lavoro disagevoli;
- obbligando loro di prestare servizio su autoambulanze prive dei presidi minimi essenziali per prevenire disastri o infortuni sul lavoro.
Alla società S.E.U.S. S.C.P.A. viene contestata la “Responsabilità amministrativa degli Enti” in relazione al reato di sfruttamento dei lavoratori e per l’assenza di modelli organizzativi concretamente attuati ed idonei a prevenire reati.
Nel corso delle indagini sono state inoltre notificate ai due indagati 24 prescrizioni e 21 disposizioni con le quali venivano contestate numerose violazioni al Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro fra cui il mancato mantenimento in efficienza degli indumenti ad alta visibilità (D.P.I.), mancato funzionamento del sistema di climatizzazione e degli estintori presenti in alcune ambulanze, presenza di ruggine all’interno del vano sanitario, sistema di ritenzione cinture di sicurezza non funzionante, mancanza sedili vano sanitario, maniglie interne ed esterne dei portelloni di accesso al vano sanitario mancanti e sostituite con cavi d’acciaio, mancanza detersione esterna e interna mezzo.
La replica
“Le ipotesi di reato contestate alla Seus non riguardano l’attuale amministrazione dell’Azienda. Poniamo la massima fiducia sull’operato delle forze dell’ordine e della magistratura”. Lo afferma Riccardo Castro, neo presidente del C.d.A della Seus, commentando l’operazione dei carabinieri del Nucleo ispettorato del Lavoro di Siracusa, coordinata dalla Procura della Repubblica.