Sull’ex assessore converge subito l’Mpa, la Lega tira dritto su Sudano: “Siamo convinti di aver proposto il nome migliore”
C’è chi giura che la “guerra” non è finita. Anzi. E che il nome di Enrico Trantino potrebbe non essere quello utile per pacificare il centrodestra etneo, impelagato nella scelta del candidato sindaco per Catania. Certezze non ce ne sono, ma sono tante le voci secondo cui il nome dell’avvocato catanese, già assessore all’Urbanistica del sindaco Pogliese, potrebbe non piacere ad alcune anime della coalizione.
Il nome che, a quanto pare, Fratelli d’Italia, infatti, per alcuni non sarebbe tanto differente da quello di Ruggero Razza: entrambi sono vicinissimi all’ex presidente della Regione Nello Musumeci, di cui sarebbero espressione. Cosa che potrebbe fare storcere il naso a qualcuno, a cominciare dall’uomo di Salvini in Sicilia, Luca Sammartino.
E infatti, per voce di Annalisa Tardino, eurodeputata e commissario della Lega Sicilia per Salvini Premier, arriva una pressocché scontata presa di distanza: “Prendiamo atto del nome di grande rispetto avanzato da FdI ma restiamo sulla candidatura di Valeria Sudano. Siamo convinti di avere proposto alla coalizione il nome migliore e di avere tutte le carte in regola per offrire a Catania programma e azioni amministrative di livello, insieme al centrodestra”.
Tardino, però, non chiude la porta: “Ci riaggiorneremo per fare le opportune verifiche interne al partito, stante il poco tempo a disposizione, e per attendere le valutazioni di tutti gli alleati, che dovranno decidere tra le due candidature sul tavolo per Catania”. “Peraltro – ricorda – non abbiamo candidati sindaco negli altri capoluoghi al voto, visto il nostro atteggiamento costruttivo tenuto a favore di FI e FdI a Siracusa, Trapani e Ragusa, non considerando le città minori, dove ad oggi, complice la slealtà di alcuni esponenti di FdI non è stato possibile chiudere accordi”.
Certo se alla fine la Lega decidesse di correre con Sudano, si potrebbero immaginare due coalizioni a destra e nel caso i democristiani capitanati da Totò Cuffaro sembrano aver scelto già da che parte stare. “Se tutti i partiti del centrodestra appoggeranno Trantino, noi ci saremo – fa sapere il capogruppo all’Ars, Carmelo Pace – ma se quel nome dovesse risultare comunque divisivo, noi siamo pronti ad appoggiare la candidatura di Valeria Sudano”. Ai cuffariani potrebbero aggregarsi anche i patrioti delusi, come l’ex assessore alla Mobilità di Salvo Pogliese e già autocandidatosi, Pippo Arcidiacono. “Io vado avanti – afferma al QdS -. Attendo conferme su Trantino ma, se fosse vero, resterò della mia idea o valuterò altri percorsi”. Uno dei quali potrebbe essere quello che porta al Carroccio.
E se, dal Movimento per l’autonomia arriva l’endorsement per Trantino, ad opera del deputato Giuseppe Lombardo – che loda la “grande rettitudine morale” e “l’alto spessore” della candidatura meloniana -, i più maliziosi tendono a pensare che questa uscita pubblica possa essere un modo per innervosire gli avversari interni alla coalizione. Di fronte a una eventuale spaccatura, dunque, potrebbe venir fuori nuovamente il nome di Sergio Parisi. L’ex assessore allo Sport della giunta Pogliese, su cui anche la lega sembrava si fosse convinta, resterebbe l’unico in grado di pacificare gli animi. Anche perché l’altro “papabile”, Ruggero Razza, è intervenuto per appoggiare la corsa del collega penalista: “Adesso ad Enrico, che ha lavorato con passione nella giunta di Salvo Pogliese e che spero possa trovare la piena convergenza di tutti – sottolinea- il compito di mettersi al servizio di una città che da molti anni vive una condizione di degrado sociale e che chiede maggiori attenzioni da parte di tutte le istituzioni, a partire da quelle dello Stato”.