Le riflessioni di Pierpaolo Montalto, segretario di Sinistra italiana, e le parole del candidato del fronte progressista.
In consiglio comunale con appena 5 esponenti. E un risultato complessivo che non arriva neanche a sfiorare il 30% dei consensi. E’ tempo di bilanci per il fronte progressista di Catania: ognuna delle anime che lo hanno composto e che lo comporranno probabilmente in futuro, tira le somme della sonora batosta presa alle amministrative.
Sinistra italiana e l’analisi della sconfitta
Lo ha fatto la segretaria provinciale del Partito democratico, Maria Grazia Leone, lo fa Pierpaolo Montalto, segretario di Sinistra italiana. Quest’ultimo affida al proprio profilo Facebook alcune riflessioni. “Ho atteso che tutti i dati fossero completi e definitivi per esprimermi, così come la mia cultura politica mi impone – scrive, ringraziando chi si è speso fuori e dentro la lista. La sfida che abbiamo lanciato alla città, ben consapevoli della prova difficilissima che ci attendeva, è stata persa. L’urgenza di un cambiamento immediato che sentivamo nel profondo e che ha fatto da carburante per tutte le energie spese in campagna elettorale è apparsa come non condivisa dai catanesi e dalle catanesi. Sappiamo invece che non è così e che nella nostra città le elezioni sono un grande mercato in cui confluiscono miriadi di interessi, da quelli di condominio a quelli nazionali”.
Sinistra italia e i programmi per il futuro
Montalto rivendica la scelta di aderire al fronte progressista e assicura impegno continuo. “La nostra scelta, chiara e diritta, di correre con la nostra lista, di costruire un programma di coalizione non rinchiusi nelle sedi, ma mettendolo sui tavoli aperti alla partecipazione cittadina, di scegliere candidati e candidate vere, lavoratrici e lavoratori, di sostenere uno straordinario e per certi versi sorprendente candidato sindaco ci rende anche oggi orgogliose e orgogliosi. “Che fare” è la domanda, difficile, che affronteremo nei prossimi giorni” – continua.
Sinistra spaccata, accusa alle allenaze
Tanti i commenti alle parole di Montalto, specchio di un dibattito partito sin da subito nella sinistra catanese, dove non sono pochi coloro che accusano il fronte di aver ceduto ad alleanze non da tutti apprezzate. E la sinistra, in particolare. Commenti tra i quali spicca quello di Maurizio Caserta. Il candidato sindaco del fronte progressista conquista di diritto una poltrona all’interno del senato cittadino come primo dei non eletto. E assicura che da quella poltrona continuerà a rappresentare una fetta di città. Anche quella che non lo ha votato.
Caserta, l’impegno continua
“Grazie Pierpaolo per l’enorme dose di entusiasmo che tutte e tutti avete messo in questa campagna – scrive il professore. Adesso – come tu mi hai insegnato – il campo non si abbandona, ma la strategia va riscritta. Mentre i partiti nazionali proveranno a definire una nuova linea per ciascuno e per tutti qui c’è molto da fare. La mia posizione in consiglio comunale viene definita ‘diritto di tribuna’. Una tribuna serve per dar voce. E se si parla qualcuno dovrà ascoltare. Da qui riprendiamo – insiste. Sono sicuro che i consiglieri comunali eletti del fronte progressista lavoreranno per dare rappresentanza alle istanze della città”.
Parole cariche di fiducia, pur di fronte alle spaccature che, ridotte in campagna elettorale, potrebbero allargarsi fino a spaccare l’alleanza. “Spero che riusciremo a muoverci in maniera unitaria – conclude Caserta. E che resteremo compatti per tutta la durata del mandato”.