False fatturazioni e prestanome: confiscati beni a imprenditore vicino a famiglia GRANDE ARACRI

False fatturazioni e prestanome: confiscati beni a imprenditore vicino a famiglia GRANDE ARACRI

False fatturazioni e prestanome: confiscati beni a imprenditore vicino a famiglia GRANDE ARACRI

Redazione  |
lunedì 26 Giugno 2023

L'interdittiva emessa dalla Prefettura di Reggio Emilia nei confronti di società intressate nella ricostruzione post evento sismico in Emilia del 2012

In data 14 giugno 2023, su delega del Tribunale di Bologna – Sezione Misure di Prevenzione, il Servizio
Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza, con la collaborazione dei Nuclei PEF di Reggio Emilia e Mantova, ha dato esecuzione ad un provvedimento di confisca di prevenzione nonché all’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di P.S. per anni 5,emesso dalla citata Sezione specializzata del Tribunale felsineo nei confronti di un imprenditore di originecalabrese, ritenuto attiguo alla cosca di ‘ndrangheta GRANDE ARACRI.

Preposta alla ricostruzione post evento sismico

In particolare, nel dicembre dello scorso anno erano stati sottoposti a sequestro beni e partecipazioni in nove società, nonché disponibilità finanziarie, per oltre € 300.000. Le indagini per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale erano scaturite a seguito di una interdittiva antimafia. Interdittiva emessa dalla Prefettura di Reggio Emilia, nei confronti di una serie di società, operanti nel settore edile, riconducibili al citato imprenditore. Società inserite, inizialmente, nel circuito delle imprese preposte all’opera di ricostruzione avviata successivamente all’evento sismico del 2012. Nella fattispecie il sisma che ha interessato le province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova e Reggio Emilia.

Sproporzione patrimoniale

Alla luce del provvedimento interdittivo, la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo aveva delegato allo S.C.I.C.O. una serie di approfondimenti, anche sotto il profilo patrimoniale, al cui esito era emersa, da un lato, una evidente sproporzione patrimoniale rispetto alla sua capacità reddituale lecita. Dall’altro, la presenza di elementi significativi circa la pericolosità sociale dell’imprenditore in relazione all’asservimento delle sue attività economiche, con l’emissione di false fatturazioni e con l’assunzione della qualità di prestanome, agli interessidella cosca di ‘ndrangheta GRANDE ARACRI, sodalizio criminale operante nella provincia di Crotone (KR) con importanti ramificazioni anche in territorio emiliano.

Reato di associazione mafiosa

Tale presenza è testimoniata, tra le altre, dall’operazione Aemilia con cui, nel 2015, furono arrestate 160 persone tra Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia per i reati, tra gli altri, di associazione mafiosa, estorsione ed intestazione fittizia di beni e il cui iter giudiziario ha già avuto da parte della Corte di Cassazione conferma della sentenza di condanna per oltre 70 posizioni.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017