La gestione resta un argomento caldo: il passaggio da Mediale a Iblea acque e la tariffazione al centro dei malcontenti tra le opposizioni. L’Amministrazione rassicura: "Priorità è evitare disservizi"
SANTA CROCE CAMERINA (RG) – La gestione del servizio idrico è attualmente argomento di polemica a Santa Croce. Il passaggio da Mediale a Iblea Acque e la tariffazione sono al centro dell’attenzione in città, con numerosi malcontenti tra le file dell’opposizione.
Sono state anche notate delle difformità in bolletta che, comunque, assicura l’Amministrazione, potranno essere contestate dal singolo cittadino tramite gli organi preposti.
“La nostra preoccupazione principale – ha evidenziato il sindaco Giuseppe Dimartino – è stata evitare il verificarsi di disservizi, garantire un approvvigionamento h24 e migliorare i tempi di reazione ai guasti. Così è stato, e per questo non possiamo che essere soddisfatti. Sulla tariffazione, che prevede un piano unico provinciale, abbiamo, già lo scorso novembre, incaricato la società di gestione del software di Iblea acque, che peraltro è la stessa società che ha gestito il software di fatturazione di Mediale, di effettuare una simulazione di una bolletta-tipo. Dal confronto è emerso chiaramente che, al netto della tariffa unitaria metro cubo/euro, il costo complessivo della bolletta Iblea Acque risulta inferiore del 30 per cento circa”.
“Questa Amministrazione, dopo essersi riappropriata degli impianti, con tutte le vicissitudini che ciò ha comportato – ha continuato – ha attivato le procedure di riscossione dei crediti che il Comune vanta, nei confronti di Mediale. Un credito cospicuo, maturato nel corso di decenni, per il recupero del quale anche le precedenti amministrazioni avrebbero certamente potuto attivarsi, ma a fronte del quale, inspiegabilmente, sono rimaste inerti. A tal proposito, leggo in questi giorni di talune fantasiose prese di posizione da parte di soggetti che per vent’anni hanno sbandierato argomenti contro Mediale durante le campagne elettorali, e che, oggi, si ritrovano quasi a mettere in dubbio questo passaggio”.
Le principali polemiche riguardano comunque le forniture e le tariffe.
“Va ribadito che dal 1º gennaio al 31 maggio 2023 – ha aggiunto Dimartino – la gestione del SII da parte di Mediale, è stata di tipo prettamente tecnico. Ciò significa che per le forniture riferibili a tale periodo, Mediale doveva adeguare le proprie tariffe a quella approvate dall’Ati idrico. Peraltro, la tariffa Mediale, la cui applicazione risulta assolutamente legittima fino al 31.12.22, era formulata tenendo conto di una serie di spese, tra cui la quota di ammortamento dell’investimento iniziale, che non hanno ragione di esistere al di fuori della vicenda contrattuale. Per ciò che riguarda il deposito cauzionale non vi può essere dubbio sul fatto che lo stesso andrà restituito da Mediale al singolo utente, o, in alternativa, versato al nuovo gestore per conto degli stessi”.
“Riteniamo di poter affermare, tra l’altro, che l’iter del passaggio tra il precedente ed il nuovo gestore si sia ormai concluso in maniera ottimale, anche dal punto di vista operativo”, ha concluso.