No a Usa, Russa e Ucraina
Joe Biden comincia a fare marcia indietro sull’accettazione nella Nato dell’Ucraina. Il suo arretramento è del tutto ragionevole perché sarebbe illogico portare l’Alleanza atlantica ai confini con la Russia, rischiando di generare un cataclisma mondiale.
Dal che si deduce che è un’ipotesi del tutto irrealistica la richiesta che è stata avanzata dall’Attore-Comico-Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, di essere accettato nell’Alleanza atlantica.
Anche la Svezia, che non ha problemi conflittuali con la Russia, ha faticato parecchio per essere ammessa nella Nato perché al suo interno vi sono equilibri geo-politici che è difficile mutare. Ingresso adesso più vicino dopo l’apertura di Erdogan.
Biden tiene conto delle relazioni con la Cina, come dimostra il recente incontro fra il segretario di Stato, Antony Blinken, e il presidente cinese, Xi Jinping, anche perché molti prodotti americani, fra cui gli Iphone, vengono fabbricati nel Paese orientale.
La retromarcia di Biden, ancora timida, contrasta con la decisione dello stesso presidente Usa di inviare le cosiddette “bombe a grappolo” all’Ucraina, riteniamo più per dare un segnale formale che sostanziale.
Tali bombe sono vietate dalla Convenzione di Oslo, cui aderiscono 123 Paesi, ma non Usa, Ucraina e Russia. Ma quei tre Paesi, approfittando della non adesione all’indicata Convenzione di Oslo, potrebbero usarle.
Queste bombe sono vietate perché quando cadono, non esplodono sempre, con la conseguenza che i civili ne fanno le spese anche dopo anni, trovandole disseminate sul territorio.
Si comprende che Biden cerchi di bilanciare le sue azioni porgendo e ritirando la mano nello stesso tempo, ma questo non aiuta ad attivare l’indispensabile e urgente processo di pace, per togliere il Popolo ucraino dalla condizione di enormi difficoltà in cui versa.
Gran parte di tale Popolazione è priva di acqua, luce, gas, con le reti fognarie semidistrutte e con la vita di tutti i giorni impedita, anche perché è corrente il rischio dei bombardamenti russi con armi tradizionali, missili e altri strumenti micidiali.
La missione del cardinale Zuppi, inviato da Papa Francesco in Russia, ha inaugurato una serie di contatti lungo la strada della Pace, che è lunga e difficile, ma indispensabile perché, piano piano nella testa di tutti i contendenti, si cominci a formare l’idea che essa sia l’unica via praticabile.
La guerra infatti non porta mai nulla di buono, perché non ci sono vincitori e vinti: perdono tutti, non solo per le vite umane distrutte dai bombardamenti, ma anche perché tutti i/le cittadini/e non vivono normalmente, ma sempre sotto una coltre di ansia, di paure e perfino di incubi.
Il colloquio di Zuppi con il patriarca di Mosca, Kirill, ha avuto qualche apertura, ma è stata definitivamente chiarita la posizione della Chiesa ortodossa russa in favore del presidente di quella Repubblica, Vladimir Putin.
La stampa occidentale non dà sufficienti e obiettive informazioni sul fatto che in quella Repubblica l’attuale classe governativa è supportata non solo dalla Chiesa, ma anche da tutte quelle parti politiche che ne condividono l’iniziativa.
I danni per i Ventisette dell’Europa, conseguenti alle sanzioni economiche alla Russia, sono incalcolabili, perché l’esplosione del prezzo di petrolio e gas ha innescato quel fenomeno incontenibile e incontrollabile che è la speculazione, e da essa la maledettissima inflazione, denominata – come abbiamo scritto più volte – la tassa dei poveri.
Nonostante il rigore della Federal reserve, in Usa, e della Bce, in Europa, con continuo aumento del tasso primario – arrivato in quel Paese al 5,25 per cento e nella Ue al 4 per cento – la “maledetta” resiste, anche se flette di poco, con la conseguenza che i due istituti saranno costretti, già fin da questo mese, ad aumentare ancora il tasso primario.
Come si evince dalla catena che vi stiamo illustrando, l’iniziativa di Putin di invadere l’Ucraina e la caparbietà di Zelensky nell’avere forse provocato tale invasione, stanno avendo conseguenze deleterie per Europa e Usa che, con difficoltà, si cerca di contenere. Riuscendovi male!