Processo per estorsione, Messina Denaro sceglie rito abbreviato

Messina Denaro sceglie il rito abbreviato, ma vuole sentire le vittime in aula

Messina Denaro sceglie il rito abbreviato, ma vuole sentire le vittime in aula

Redazione  |
venerdì 14 Luglio 2023

Messina Denaro sceglie il rito abbreviato ma pone una condizione: che siano sentite le vittime che lo accusano di estorsione e minacce.

Per il processo che lo vede accusato di estorsione ai danni di una proprietaria terriera, il boss Matteo Messina Denaro sarà giudicato con il rito abbreviato.

La richiesta presentata dall’ex superlatitante tramite l’avvocato Lorenza Guttadauro (che, tra l’altro, è sua nipote) è sottoposta a una condizione: l’esame delle persone offese, la proprietarie terrena Giuseppina Passanante – figlia di un prestanome del boss, arrestato lo scorso gennaio a Palermo – e il marito. Entrambi in passato sarebbero stati minacciati dal boss, che intendeva riottenere un terreno intestato fittiziamente a loro.

Processo per estorsione, Messina Denaro sceglie rito abbreviato

Il boss avrebbe negato l’imputazione. Secondo la sua testimonianza, infatti, avrebbe scritto ai due proprietari terrieri semplicemente per chiedere la restituzione del terreno, che considerava suo. Messina Denaro, ora, avrebbe chiesto e ottenuto di poter sentire le due vittime in aula su questo caso. Il colloquio di fronte al giudice per l’udienza preliminare sarà a settembre.

A sostenere l’accusa è il pm della dda Gianluca De Leo. Il boss ha sempre negato l’imputazione, spiegando che nella lettera che aveva scritto a Passanante si era solo limitato a richiedere indietro un terreno che considerava suo. La proprietaria terrena e suo marito saranno ascoltati dal gup a settembre. Per questo caso il capomafia di Castelvetrano è seguito dall’avvocato Lorenza Guttadauro, sua nipote.

Il terzo interrogatorio dall’arresto

Qualche giorno fa il boss, che ha chiesto il rito abbreviato per l’accusa di estorsione, è stato nuovamente interrogato per la terza volta dopo l’arresto dello scorso gennaio. L’interrogatorio è durato circa tre ore ma non si conoscono i dettagli su quanto rivelato dall’ex capomafia di Cosa nostra agli inquirenti. Di recente il boss ha affrontato anche un ricovero in ospedale, per un intervento a quanto pare non connesso alle cure per il cancro contro il quale combatte da anni.

Immagine di repertorio

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