Sicilia, +1.899 imprese tra aprile e giugno - QdS

Sicilia, +1.899 imprese tra aprile e giugno

Sicilia, +1.899 imprese tra aprile e giugno

Giulia Biazzo  |
mercoledì 26 Luglio 2023

Unioncamere: saldo positivo nel secondo trimestre dell’anno ma il Sud resta in affanno. Incremento maggiore per le società di capitale (+0,89%) ma bene anche le ditte individuali (+0,34%)

PALERMO – Saldo positivo di 1.899 imprese in Sicilia nel secondo trimestre 2023, risultato di 5.656 nuove iscrizioni e 3.757 cessazioni.
Movimprese ha pubblicato l’analisi trimestrale prodotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio: nella nostra Isola il bilancio del trimestre aprile-giugno è in positivo.

Rispetto allo scorso trimestre si registra un tasso positivo pari a +0,40% di nuove registrazioni che porta a 476.102 il numero di imprese attive al 30 giugno 2023. Numeri, quelli siciliani, in linea con il trend nazionale che conferma come il sistema delle imprese italiane continui a mostrare resilienza, insieme a qualche slancio di dinamismo.

Con riferimento alla forma giuridica, in Sicilia l’incremento maggiore rigurda le società di capitale: +0,89%. Crescono anche le imprese individuali: +0,34%.
Nelle maggiori città, Palermo e Catania, si confermano mediamente i dati sulle registrazioni e le imprese attive rispetto al primo trimestre, con delle crescite di unità, ma risultano al contempo in crescita le chiusure: a Catania il 10% in più e a Palermo dal 19,6% al 21,5% di cessazioni. In linea generale, nella nostra regione, l’equilibrio tra aperture di nuove attività e chiusure sembra essere rassicurante rispetto alle analisi riportate da Movimprese.

Anche il dato nazionale è buono: sono 28.286 le nuove imprese registrate tra aprile e giugno, un bilancio in positivo incoraggiante ma che si configura come il meno brillante degli ultimi dieci anni. Il basso numero di iscrizioni al Registro delle Imprese ha di certo influito nel saldo, posizionando questo risultato come il secondo peggiore dopo quello pandemico del 2022.

Se mettiamo a confronto i dati più rilevanti su scala nazionale, troviamo nel Nord Italia la Lombardia con l’aumento relativo più elevato di apertura imprese, +5663, con una diminuzione importante delle cessazioni: dall’1,93% dello scorso trimestre allo 0,87% corrente.
È il Molise, invece, al Centro Italia a incassare buoni risultati: 87 nuove imprese e 349 cessazioni rispetto alle 719 dello scorso trimestre, dato decisamente brillante.
Nel Mezzogiorno la tendenza nazionale viene confermata con 9.006 imprese in più, il saldo nel complesso maggiore su scala nazionale, + 0,44% ma in ogni caso inferiore al + 0,55% di 12 mesi fa.

I dati per settore di impresa, eccetto che per il dato pandemico non si discostano troppo dagli anni precedenti. I saldi delle imprese di servizi si confermano in positivo: +1,5% le attività professionali scientifiche e tecniche, +1,2% le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese e +1% per le attività sportive, di intrattenimento e divertimento.

Escludendo l’industria estrattiva che consta di poche unità (3664 imprese in tutta Italia), anche gli altri settori sono andati bene, particolarmente quello delle costruzioni che aumenta di 6025 il numero di imprese, dati di crescita nazionale più elevato, seguito da alberghi e ristoranti (+4.436 attività). Non da meno sono i settori del commercio e dei servizi alle imprese: più 2.670 attività al primo e +2.507 ai secondi.

Allo stesso tempo, come per la Sicilia, si riscontra anche su scala nazionale il dato delle cessazioni: sfiorano le 51mila unità (50.991), valore che pur restando al di sotto della media del 2020 pandemico, si presenta come il terzo aumento consecutivo nell’arco dell’ultimo triennio.

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