Nessun cambiamento strutturale in arrivo, ma dopo il grave episodio degli scorsi giorni a Palermo si punta sui controlli per garantire la sicurezza pubblica.
Un censimento dei cantieri e delle zone degradate di Palermo, il potenziamento della presenza delle forze dell’ordine nei luoghi delle movida e la lotta alla vendita abusiva di alcolici. Nessun cambiamento strutturale dunque, ma una maggiore attenzione ai luoghi in cui possono consumarsi crimini di diversa natura.
Questo sarebbe il quadro generale delle azioni che si intendono portare avanti per incrementare la sicurezza del capoluogo regionale, delineato stamattina durante la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, in seguito allo stupro di gruppo di una diciannovenne avvenuto in città a opera di sette giovanissimi.
Lotta alla movida violenta e illegale a Palermo
“Abbiamo fatto il punto della situazione sulle principali zone della movida e in particolare sul quartiere della Vucciria, perché sappiamo che in questo momento è il maggiore centro di afflusso dei giovani – precisa il prefetto Cucinotta – Al di là anche del gravissimo fatto di cronaca che lì si è verificato. Noi pensiamo di rafforzare i servizi straordinari delle forze dell’ordine in queste aeree, aiutati da un’azione sinergica del Comune che debba servire a regolamentare la situazione degli esercizi commerciali, ma soprattutto degli abusivi che sono davvero numerosi”.
In merito all’allarme sicurezza lanciato nei giorni scorsi da più fronti Maria Teresa Cucinotta risponde: “Personalmente non colpevolizzerei questa città, certamente si tratta di un episodio gravissimo che va condannato e noi dobbiamo favorire il cambiamento della cultura, perché è assurdo che dei ragazzi così giovani manifestino questa mentalità super arretrata e maschilista”.
Tende a smorzare i toni sull’argomento anche il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi: “Palermo è 31esima nella classifica delle città meno sicure d’Italia, nonostante sia la quinta per grandezza e numero di abitanti, per cui oggettivamente io non mi sento di dire che ci sia un allarme sicurezza – ha dichiarato – Ciò che vogliamo contrastare è la percezione che a Palermo possano esistere delle zone franche e oggi stiamo lavorando per raggiugere questo obiettivo”.