Nuove sinergie, giovani e supporto alle Pmi per affrontare sfide già note e che verranno - QdS

Nuove sinergie, giovani e supporto alle Pmi per affrontare sfide già note e che verranno

Nuove sinergie, giovani e supporto alle Pmi per affrontare sfide già note e che verranno

mercoledì 20 Settembre 2023

Gian Piero Reale, presidente di Confindustria Siracusa, ha illustrato le principali questioni sul suo tavolo. La transizione energetica una grande opportunità, perseguita però nel modo corretto

SIRACUSA – Un nuovo corso in continuità con la presidenza dell’uscente Diego Bivona, con nuove sfide da affrontare, legate in particolare al nuovo scenario socio-economico locale, nazionale e internazionale.

Non è un compito semplice quello che attende il neo presidente di Confindustria Siracusa, Gian Piero Reale, consapevole di aver raccolto un’eredità importante ma anche pronto a sostenere nuove iniziative per la tutela del tessuto produttivo aretuseo.

“Quando sono stato chiamato per riflettere su una possibile mia candidatura – ha spiegato Reale – non nascondo di essere stato preso in contropiede. Dopo circa trent’anni di carriera operativa, che ho molto amato, da meno di due anni ho cambiato ruolo aziendale mettendo a servizio dell’azienda per la quale lavoro la mia esperienza e le mie competenze al fine di migliorare le performance industriali con particolare riferimento agli ambiti di sicurezza, ambiente, affidabilità e compliance, ma non solo. Un lavoro delicato, di grande responsabilità e, fino a oggi, di altrettanta gratificazione su un perimetro vasto che comprende la Francia, la Spagna, il Portogallo e l’Italia. Il confronto con l’azienda mi ha portato alla conclusione che poteva essere il giusto momento di dare la mia disponibilità al territorio, un territorio che ci ha dato tanto. Questo tanto che ho ricevuto adesso cercherò di metterlo a disposizione di tutti con spirito di servizio e con impegno”.

Un impegno che sarà necessario per affrontare le numerose questioni aperte e che si apriranno nel prossimo futuro. Prima fra tutte, di scottante attualità, quella della transizione energetica. Una necessità a livello ambientale che deve però sposarsi con le esigenze e i tempi indispensabili alle imprese per mettersi al passo con quanto richiesto.

“La trasformazione energetica – ha spiegato Reale – resta uno dei nodi principali del nostro territorio. Ciò dovrà comportare un impegno assolutamente prioritario dell’associazione che insieme alle aziende interessate dovrà riuscire a far sì che le stesse ottengano quei finanziamenti a supporto sia degli investimenti che delle spese operative. Per arrivare a ciò dovremo massimizzare la capacità di rete del sistema confindustriale, ma anche trovare sponde e supporto nelle associazioni di settore e nei gruppi tecnici”.

Questo processo, ha evidenziato ancora il presidente di Confindustria Siracusa, “richiederà investimenti ingenti e anche da questo punto di vista la sinergia tra le varie realtà produttive del territorio può rappresentare uno straordinario valore aggiunto. Abbiamo la necessità e la possibilità di mettere in atto soluzioni condivise e pertanto più facilmente sostenibili e in questo avremo senz’altro un forte appoggio da parte di Confindustria nazionale”.

“Altre aree industriali in Europa – ha precisato Reale – come il Porto di Rotterdam, Anversa o Port Jerome in Francia stanno sviluppando e mettendo a terra progetti di trasformazione che vedono una cooperazione tra diverse aziende insediate e sostanziosi contributi europei. È anche il mio sogno quello di attivare nella nostra zona industriale un processo virtuoso che possa valorizzare le sinergie che da sempre sono state un valore aggiunto della nostra area. Dovendo anche lavorare sulla visione integrata del polo industriale e su un quadro normativo ancora poco definito e molto incerto, chiederemo aiuto a tutti quelli che possono e vogliono condividere questo cambio epocale, industriale e green, ma anche di ulteriore specializzazione dei nostri addetti. E chiederemo aiuto alle facoltà universitarie che ci auguriamo, nell’ambito dei progetti di ricerca, siano disposte a fare un pezzo di strada con noi”.

Un passaggio, questo, che sottolinea ancora una volta quanto sia necessario puntare sui giovani preparati e competenti, con l’obiettivo di trasformare la provincia in una terra di arrivo e non di partenza per i nuovi talenti. “Quello della crescita dei giovani – ha detto il presidente degli industriali siracusani – è un tema che mi sta particolarmente a cuore. Ci sono numeri impressionanti in tal senso e ognuno di noi, nel privato, ha in qualche modo a che fare con familiari o amici che decidono di andar via e mettere a frutto altrove le competenze acquisite. Dobbiamo cercare di invertire questo trend e anche da questo punto di vista la transizione energetica diventa un’opportunità. Possiamo e dobbiamo lavorare a stretto contatto con Scuola e Università per far conoscere la nostra realtà e mostrare le necessità professionali di cui abbiamo bisogno, migliorando così l’incontro con le nuove generazioni e mondo del lavoro. Il mondo del futuro è un mondo di concretezza e formazione e noi dobbiamo essere pronti a offrire ai talenti del territorio le opportunità di carriera che troverebbero altrove innestando un processo virtuoso di crescita per entrambe le parti”.

Non soltanto ricambio generazionale per le aziende, quindi, ma anche una particolare attenzione rivolta alla parità di genere. “Dobbiamo sempre di più fare in modo – ha detto Reale – che le donne siano libere di scegliere qualsiasi attività lavorativa trovando un contesto sia professionale che di strutture (e di norme) a supporto che preveda e sia progettato anche per le donne e per le loro specifiche esigenze, anziché solo per gli uomini. Solo così potremo superare la mentalità secondo cui per certi mestieri duri o disagevoli sia sempre preferibile un uomo, soltanto così le donne potranno arrivare a posizioni apicali senza per forza dover scegliere tra la carriera sacrificando il loro essere donne e madri oppure l’essere donne e madri sacrificando la carriera o addirittura il lavoro in generale”.

“Il lavoro delle donne – ha aggiunto – oltre a essere un diritto, è un fattore di crescita economica importantissimo. Se le donne avranno la possibilità di lavorare in un contesto sociale che le supporta nell’equilibrio vita-lavoro anche la grave crisi demografica che stiamo vivendo potrà invertire la tendenza. Qualche azienda ha delle politiche specifiche per le pari opportunità nel lavoro. Ma ritengo che come Confindustria, con la collaborazione delle imprese, potremo sviluppare un progetto e una attività in tale direzione così come fanno già altre territoriali di Confindustria. Sono poi particolarmente contento di poter avere in Consiglio di Presidenza per la prima volta tre vice presidenti donne di chiaro e riconosciuto merito”.

Il Polo industriale rappresenta senza dubbio uno dei temi più importanti sul tavolo di Confindustria Siracusa, ma come ha voluto sottolineare più volte il presidente Reale non bisogna dimenticare che la fetta più grande del tessuto imprenditoriale italiano e locale è sempre rappresentata dalle Pmi. Per questo, nei loro confronti, è stata promessa “Una particolare attenzione. Credo che solo attraverso il coinvolgimento e la partecipazione si possa superare l’atavico dualismo tra grandi e piccole aziende”.

“Il mio obiettivo – ha spiegato – è affiancare le aziende per una migliore interlocuzione con le istituzioni e per andare, tutti insieme, nella giusta direzione. Penso, per esempio, alle straordinarie potenzialità del settore turistico, che restano in gran parte inespresse. Quello ricettivo è un comparto che potrebbe diventare industria, ma che per una ragione o per l’altra non si è ancora riuscito a sviluppare a dovere. Su questo fronte, però, è necessario anche lavorare sul ripristino della legalità: penso per esempio al commercio, ai trasporti o ai servizi rivolti ai turisti. Soltanto arginando questi fenomeni distorti potremmo portare vero valore aggiunto”.

Tra le tante questioni da affrontare vi è infine quella relativa alle ex Asi (Aree di sviluppo industriale), che da opportunità per i territori si sono trasformate in un problema per le attività che hanno scelto di insediarvisi. Ciò a causa di servizi non all’altezza e condizioni infrastrutturali a dir poco deficitarie. “Rappresentano – ha confermato Reale – un fallimento storico. Le aree sono rimaste delle incompiute e al loro interno assistiamo spesso a situazioni inaccettabili. Si tratta di zone che sovente si trovano senza servizi e senza alcuna manutenzione, come abbiamo anche potuto constatare negli scorsi mesi, quando l’inesistente cura della vegetazione ha dato luogo a incendi che hanno provocato enormi disagi alle attività produttive presenti. Occorre uscire fuori da questa indeterminatezza e per tale ragione ho conferito un’apposita delega a uno dei miei vice presidenti, per cercare di risolvere quante più situazioni possibili. La Regione, fortunatamente, ha già iniziato a lavorare in tal senso, ma c’è ancora moltissima strada da fare”.

“Predisporremo una lista puntuale – ha concluso Reale – di situazioni non più tollerabili e torneremo fortemente alla carica per cercare di risolvere la questione”.

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