Due agenti della Polizia di Stato in servizio alla squadra mobile di Palermo sono stati tratti in arresto con le accuse di corruzione
Due agenti della Polizia di Stato in servizio alla squadra mobile di Palermo sono stati tratti in arresto con le accuse di corruzione. Uno è il sovrintendente capo, F.S., l’altro il vice sovrintendente, S.G.; rispettivamente i due anno 54 e 56 anni. Oltre ai due poliziotti nel caso è coinvolto anche un pusher di 42 anni, I.C., pure lui arrestato.
Le indagini sono state portate avanti dal procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, fra l’altro colui che ha fatto intercettare e arrestare Matteo Messina Denaro, e il procuratore aggiunto Paolo Guido.
La ricostruzione del caso di corruzione a Palermo
Dalle indagini emerge che il sovrintendente capo, F.S., avrebbe ricevuto soldi dallo spacciatore coinvolto nell’inchiesta in cambio di alcune informazioni sulle attività investigative che erano condotte in un certo periodo di interesse.
Non solo, pare che gli uomini della squadra mobile di Palermo arrestati abbiano, dopo sequestri di sostanze stupefacenti, prelevato alcune dosi delle stesse per consegnarle allo spacciatore, I.C..
Quest’ultimo le avrebbe dovute vendere a sua volta, dunque avrebbero assunto il ruolo dell'”ingrosso”. A decidere le misure cautelari per i tre soggetti è stato il giudice per le indagini preliminari di Palermo a seguito della richiesta da parte della Procura.
