Causa scadenza dei termini, l'uomo è tornato in libertà durante il processo.
Come la tela di un ragno. A tesserla è un uomo di 51 anni, Claudio Marini, abile, con il pretesto di lanciarle nel mondo del cinema, ad attirare le ragazze approfittando dei loro sogni. Per loro però niente film nè provini, ma solo molestie e abusi. Per questo il Tribunale di Roma ha condannato per violenza sessuale l’uomo originario di Frosinone, condannandolo a 11 anni e 9 mesi.
Dinamica classica
A cadere nel tranello del finto regista ben nove vittime, con la dinamica che era sempre la stessa: bastava il pretesto di eseguire il provino per convincerle a seguirlo a casa sua dove avvenivano gli abusi. Ma la vera notizia, quella che su tutte lascia basiti, è che, causa scadenza dei termini, l’uomo è tornato in libertà durante il processo.
La denuncia di una 18enne
A fare avviare il procedimento, nell’aprile del 2020, in pieno lockdown, era stata la denuncia presentata da una delle vittime, una 18enne che aveva risposto a un annuncio per casting e provini. In quell’occasione la ragazza avrebbe subito le violenze da parte del finto impresario.