Il bene che ci costruisce - QdS

Il bene che ci costruisce

Il bene che ci costruisce

mercoledì 06 Dicembre 2023

Ringrazio gli amici di monsignor Adriano Vincenzi che mi hanno invitato a scrivere la prefazione del libro di Eliana Faccioli

Ringrazio gli amici di monsignor Adriano Vincenzi che mi hanno invitato a scrivere la prefazione del libro di Eliana Faccioli, intitolato “Il bene che ci costruisce. Un cammino al cuore delle virtù Adriano Vincenzi”.

Ho subito accettato con gioia perché avevo conosciuto Don Adriano e riconosciuto il suo valore quando non era ancora monsignore. Nacque subito tra noi una intesa che non esito a chiamare amicizia, cementata da una forte convergenza di idee e di sentimenti sul lavoro, sull’impresa, sulla Dottrina Sociale della Chiesa e sul ruolo della stessa. Poi collaborai con lui nella programmazione del primo Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, nell’ambito della quale fui anche relatore e partecipai a numerosi incontri della sezione veronese dell’Ucid nei quali Don Adriano proponeva le sue riflessioni.

Oggi sono ancora più lieto di avere accettato quell’invito perché il libro di Eliana Faccioli è molto bello. Ho ritrovato, infatti, nelle sue pagine, la figura di Don Adriano, con la sua freschezza, la sua franchezza di pensiero e di linguaggio, la sua concretezza, la sua capacità di passare continuamente dai grandi principi della DSC alla concretezza della vita quotidiana, dal piano superiore al piano sottostante, dalle cose ultime alle penultime.

Un grande del pensiero religioso che ho scelto come maestro sin dal tempo del liceo, Dietrich Bonhoeffer, mi ha insegnato che: “le cose ultime e penultime sono intimamente legate. Bisogna dunque rafforzare le penultime ammirando con più forza le ultime e parimenti proteggere le ultime salvaguardando le penultime”. Non so se Don Adriano conosceva Bonhoeffer, ma era “naturalmente” bonhoefferriano nel suo continuo intrecciare cose ultime e cose penultime.

Scrive ancora Bonhoeffer (in Etica):
“Chi vuole affrontare il problema di un’etica cristiana deve sottostare ad un’esigenza particolarissima, quella cioè di scartare a priori come irrilevanti le due domande che l’hanno condotto a occuparsi di questioni etiche (“come posso essere buono?” e “come posso fare del bene?”) per sostituirle con la domanda, radicalmente diversa, di quale sia la volontà di Dio.. Il senso della ricerca cristiana del bene è la partecipazione al tutto indivisibile della realtà divina!.

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