La vita è una bugia

La vita è una bugia

La vita è una bugia

Giovanni Pizzo  |
martedì 02 Gennaio 2024

Una riflessione sulla distanza nel 2023 tra Occidente ed Africa traendo spunto dalla protesta di un extracomunitario a Palermo

Stazione degli autobus di Palermo, ore 6.30. Un extracomunitario della Costa d’Avorio, lo vengo a sapere da un poliziotto che lo identifica, protesta veementemente davanti alla biglietteria: “Siete ipocriti, dite sempre menzogne. La vostra vita è tutta una bugia!”

Non si è capito con cosa ce l’avesse, sosteneva di essere stato truffato dalla compagnia di autolinee, che ora gli negava il rimborso. Diceva che aveva pochi soldi, e che noi, gli occidentali, gliel’avevamo rubati. Nella sua terra il furto, il latrocinio, la rapina degli averi esisteva. Ma in maniera chiara, solare, noi invece con le nostre regole occidentali, contrattuali scritte in piccolo, raschiamo il fondo del barile, degli ultimi, dei deboli, degli sprovveduti. La massa diseredata dal potere della conoscenza.

Ma è vera conoscenza? O è solo un insieme di nozioni difensive che nulla aggiungono alla verità, alle domande esistenziali. Parliamo di pace e armiamo la guerra. Siamo una società del benessere, ma produciamo povertà. Vogliamo a parole una vita sostenibile, termine del nuovo millennio, ma inquiniamo a più non posso. In Africa le cose sono tutte alla luce del sole, la vita risponde a esigenze basiche, fame e sete, istinto di procreazione, saperi essenziali tramandati oralmente. Non c’è tempo e spazio per la bugia, codificata in burocrazia in Occidente. Loro vivono di necessità e certezze, noi di esigenze ed incertezze. La loro vita è come quella del film Mangia, prega, ama. Noi tra poco mangeremo carne sintetica ed OGM, non preghiamo più, se non falsi idoli, e l’amore, da Freud in avanti, è congettura. Ci raccontiamo una vita, ma spesso non la viviamo, non facciamo le cose che vogliamo, perché quasi sempre nemmeno le sappiamo, non abbiamo il coraggio di dircele. E viviamo una vita di bugie, a noi stessi. Più a Sud c’è uno specchio, come quello di Dorian Gray. Si chiama Mamma Africa, dove tutto è nato.

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