Nel 2050 le metropoli ospiteranno una popolazione superiore a 6 miliardi di individui. Le nuove vetture ridurranno stress e inquinamento prodotti dal traffico
PALERMO – Gli agglomerati urbani in cui ci troviamo a vivere sono sempre più congestionati, nuove soluzioni aspettano di essere trovate. Bosch affronta una conversione in fornitore di servizi per la mobilità urbana, investendo in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, e si prefigge l’obiettivo di risolvere il problema della mobilità nella città del futuro fornendo servizi innovativi che possano rispondere alla crescente richiesta di innovazioni smart.
Per realizzare ciò la visione di Bosch sul futuro guarda alle città del 2050, destinate a ospitare più di sei miliardi di abitanti, con tutte le conseguenze che l’accresciuta urbanizzazione può comportare.
In città dalla densità demografica raddoppiata rispetto a quelle a noi contemporanee il traffico urbano non può che aumentare notevolmente, finendo per congestionare le arterie cittadine e inquinare l’ambiente in cui vivere. Rolf Bulander, esponente della Bosch e della Mobility Solutions dichiara: “Con le soluzioni tecnologiche, Bosch può contribuire al miglioramento della qualità della vita nelle megalopoli e negli agglomerati urbani”. A tal fine la concezione della città deve cambiare, allontanandosi da modelli accentratori e preferendo soluzioni di mobilità intelligente.
Bulander prosegue sottolineando che “per gli abitanti delle città è sempre la vecchia storia. Non c’è segnale di progresso, è il momento di sfruttare le possibilità offerte dalla connettività per rendere il traffico urbano un fenomeno intelligente”. Del resto, nessuna megalopoli è destinata a rimanere un luogo vivibile se soffocata dal traffico e dall’inquinamento che aumentano con l’ampliarsi delle città.
Per dare un assaggio delle potenzialità insite nella nuova concezione di mobilità urbana, la Bosch, ha preparato l’evento Bosch Mobility Experience tenutosi a Boxberg nella Germania del sud. Uno degli obiettivi principali da raggiungere sarà la creazione di un ambiente urbano “privo di emissioni, stress e incidenti – sottolinea Bulander – e la via da seguire passa per automazione, elettrificazione e connettività”.
In un futuro prossimo i cittadini potranno raggiungere qualsiasi punto della città senza stress grazie all’interconnessione fra trasporti pubblici, privati, e autonomi. In tale scenario gioca ruolo centrale la mobilità multimodale che consente di prenotare i servizi di cui si necessità con un semplicissimo click. Inoltre, la Bosh ha in mente anche la realizzazione di veicoli, su 2 e 4 ruote, dotate di scudi digitali e il sistema di gestione delle emergenze eCall, in caso di incidenti.
Ridurre a zero le emissioni è possibile soprattutto attraverso l’impiego di nuovi sistemi di propulsione, ambito in cui Bosch investe più di 3 miliardi di euro.
Nella visione di Bulander dalla mobilità smart si passerà necessariamente alla creazione di città smart. Infatti hanno già preso avvio decine di progetti in tale direzione in varie metropoli del mondo, tra cui Berlino, San Francisco e Singapore che prevedono l’impiego di parcheggi connessi alla rete, e un sistema di ottimizzazione degli spazi. Il futuro a cui guarda Bosch è sempre più prossimo e teatro dell’innovazione nella mobilità non può che essere una nuova concezione del vivere la città in modo più veloce, intelligente e pulito.
Cosa sono le città intelligenti
PALERMO – La qualità delle nostre vite è influenzata da vari fattori quali lo stress derivante dalla congestione del traffico cittadino, l’inquinamento acustico prodotto dalle autovetture e l’inquinamento dell’aria che respiriamo e dell’ambiente circostante. Per fronteggiare la crescita demografica nelle nostre città, e per garantire uno standard di vita accettabile, è necessario che a cambiare non siano solo le tecnologie, i motori e gli ambienti smart che vanno delinenadosi in questi anni, ma a cambiare deve essere il concetto stesso di città. In cosa differisce una città intelligente da una delle nostre città a cui siamo abituati a pensare? I requisiti che una città deve rispettare per potersi definire smart sono l’implementazione di infrastrutture che guardino alla connettività fornita dalle tecnologie informatiche e l’impiego di fonti d’energia verdi che possano consentire maggiore efficienza con minore consumo energetico ed emissioni inquinanti. A risentirne saranno le vetture che usiamo per muoverci in città ma anche gli impianti di fornitura elettrica in grado, grazie alla teconoliga LED, di illuminare e al contempo connettere tra loro ciò che nelle nostre città rimane ancora isolato. Esempio di città intelligente è Torino, percorsa dalla metropolitana a basso impatto ambientale e in cui è possibile fruire di cabine telefoniche intelligenti. Nonostante non vi sia una definizione univoca di smart city, la metropoli intelligente è ciò in cui le nostre città, a diverse velocità, vanno trasformandosi, per divenire un luogo più pulito destinato a un cittadino divenuto, si spera, più intelligente.