FdI abbandona l'aula all'Ars, le opposizioni si scatenano contro una norma definita come una "vergogna" e la maggioranza si divide. Slitta la seduta.
Salta – almeno per il momento – la norma “salva ineleggibili“: la seduta all’Ars è stata sospesa e poi rinviata, tra le tensioni all’interno della maggioranza e il rinnovato “no” dell’opposizione.
Il momento decisivo è previsto per la giornata di oggi, 31 gennaio, alle ore 15. Si tratta di una settimana decisamente “calda” per la politica siciliana, con tre temi che tengono banco nelle aule dell’Ars: oltre alla norma ribattezzata “salva ineleggibili”, queste sono ore fondamentali sia per l’attesa nomina dei manager della sanità (prevista proprio per il 31 gennaio, senza proroghe) ma anche per la discussione sul Ddl Province, un altro tema che divide la politica siciliana dopo la lunga maratona per l’approvazione della Finanziaria.
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Norma salva ineleggibili, lo scontro all’Ars
La seduta all’Ars è stata sospesa dopo che i deputati di Fratelli d’Italia hanno deciso di abbandonare l’aula. La motivazione? Il rifiuto di fronte alla richiesta del deputato Carlo Auteri di invertire l’ordine di discussione all’Ars, esaminando prima la norma “salva ineleggibili” invece della riforma delle Province. Da una sospensione di pochi minuti, poi, si è passati al rinvio.
Un momento di grossa tensione all’interno dei gruppi di maggioranza, alle prese con argomenti di profondo interesse per la Sicilia che però hanno generato e generano scontri non solo con l’opposizione, ma all’interno dello stesso centrodestra.
Maggioranza spaccata? Opposizioni all’attacco
“I temi caldi sul tappeto all’Ars stanno letteralmente spaccando la maggioranza con il governo visibilmente allo sbando. Dopo mesi di litigi per dividersi le poltrone della sanità siciliana, i differenti interessi dei partiti che sostengono Schifani sono venuti oggi chiaramente allo scoperto nel corso della votazione per l’inversione dell’ordine del giorno che avrebbe portato a votare la cosiddetta salva ineleggibili, prima della legge sulle Province”: sono queste le parole del capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca.
Sulla norma “salva ineleggibili” si esprime anche Anthony Barbagallo (PD), definendola “una vergogna, una proposta indecente che rappresenta un affronto intollerabile su cui non è possibile fare finta di nulla”. Fratelli d’Italia, se ce ne fosse bisogno, ha gettato la maschera e dimostra quale idea abbia delle istituzioni che intende piegare a suo uso e consumo per conservare lo scranno in spregio della buona politica, del buon senso e dei siciliani”, ha aggiunto, commentando l’episodio delle scorse ore all’Ars.
Parole dure anche da Cateno De Luca, di “Sud Chiama Nord”: “Non parteciperemo al voto segreto e qualora si votasse alla luce del sole voteremo contro. Non riteniamo sia il caso di sfidare la magistratura su procedimenti in corso. Chiunque dica diversamente e ci attribuisca un interesse sulla norma salva-ineleggibili per il caso del nostro collega Davide Vasta fa disinformazione. La nostra posizione è contraria”, ha detto nel corso di una diretta Facebook, aggiungendo che la politica si trova in un momento delicato – in uno stato che il leader di “Sud Chiama Nord” definisce di “implosione” – anche perché “ci sono dei ricatti all’interno della maggioranza“.
Le voci della maggioranza
A FM Italia, il deputato di FdI Carlo Auteri ha commentato: “C’è un po’ di nervosismo e tensione, ovviamente data da ragionamenti che non seguono la linearità e gli accordi di precedenza. Noi siamo un partito serio e quando diciamo una cosa la portiamo avanti. Non ci stiamo ai giochetti di palazzo o a ragionamenti che non abbiano al centro la coerenza”.
Il deputato aggiunge anche il commento sulla norma “salva ineleggibili”: “Non è un problema che stiamo architettando per ‘salvare’ dei parlamentari. C’è la volontà di dare la giusta interpretazione all’articolo 10 e dare il giusto percorso giuridico ai deputati che democraticamente hanno ottenuto più voti. Parlare di ‘norma salva ineleggibili’ genera nervosismo e crea disinformazione”.